La Nuova Sardegna

Sassari

No all’ipotesi radar, via il cantiere da Punta Scomunica

di Gavino Masia

L’apparecchio avrebbe dovuto controllare il traffico navale La decisione dopo l’allarme per l’emissione di microonde

07 luglio 2013
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PORTO TORRES. La Guardia costiera ha effettuato i lavori di ripristino ambientale del sito di Punta Scomunica, sul Parco nazionale dell’Asinara, che in origine ospitava un cantiere non autorizzato per l’installazione di un radar Vts (Vessel traffic service). La notizia è stata certificata dalla nota del nucleo ambientale di polizia locale, che opera sull’isola-parco, e l’operazione di ripristino ambientale era stata preannunciata dal capitano di vascello Vincenzo Di Marco _ comandante della Direzione marittima di Cagliari _ nel corso della riunione dello scorso aprile con le associazioni ecologiste (Amici della Terra, Italia Nostra, Legambiente, Wwf, Gruppo d’intervento giuridico onlus). L’ipotesi di un radar Punta Scomunica era stata rispedita formalmente al mittente dall’Ente Parco, oltre che con la netta presa di posizione del ministero dell’Ambiente, in seguito ai ricorsi inoltrati proprio dalle associazioni ecologiste. Rimessa a posto la voragine dopo l’abbandono definitivo dei lavori cominciati nel 2010, come assicurato dai vertici della marina, l’argomento radar nel golfo dell’Asinara è ritornato però d’attualità negli ultimi tempi anche se non si conosce ancora il luogo che dovrebbe ospitare l’apparecchio necessario per far navigare in sicurezza le navi. Le caratteristiche dei dispositivi previsti, secondo gli esperti ambientalisti, sono di elevata potenza e grande pericolosità visto le emissioni di microonde: il radar è in qualche modo un male necessario nella navigazione aerea e navale, anche se deve essere obbligatoriamente spento in porto proprio per non irraggiare inutilmente la popolazione residente. Nei mesi scorsi si era svolta una riunione informativa nei locali della Capitaneria di porto, su invito della Guardia costiera, con la partecipazione di amministrazione comunale, Ente Parco, Provincia di Sassari, Regione (Servizio tutela del paesaggio) e demanio. Durante l’incontro è stata illustrata ai presenti la funzionalità e il ruolo del sistema di rilevazione del traffico delle navi, un progetto nazionale di costruzione di una rete per la sicurezza della navigazione già in essere sull’isola della Maddalena, mirato a evitare la collisione delle imbarcazioni. L’ipotesi progettuale non è ancora arrivata all’esame della commissione consiliare, ma il sindaco Scarpa aveva garantito anche un incontro con i cittadini per valutare gli interessi della comunità rispetto a salute, tutela del paesaggio e sicurezza della navigazione. Una posizione di attesa per conoscere nei dettagli il progetto radar, dunque, cercando di coinvolgere tutta la parte politica e la cittadinanza. A tranquillizzare gli animi ci aveva provato il comandante della direzione marittima del Nord Sardegna, capitano di vascello Nunzio Martello, precisando come il progetto non preveda alcun radar militare nè antimigrazione. «Serve esclusivamente per usi civili attinenti alla sicurezza della navigazione _ disse _, ossia rendere ancora più sicura la navigazione delle unità mercantili nelle acque di competenza, e si presenta come strumento a bassissimo impatto elettromagnetico _ in uso anche sulle navi crociera _ con impatto vicino allo zero».

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