La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. Lunedì il tribunale civile di Venezia depositerà la sentenza che sulla richiesta di fallimento della Vinyls. Un fallimento che dovrebbe passare, però, attraverso un anno di esercizio provvisorio degli impianti, come hanno chiesto i commissari che per due anni hanno gestito in regime di amministrazione controllata le fabbriche di Porto Torres e Marghera. Secondo i commissari Mauro Pizzigati e Giorgio Simeone l’esercizio provvisorio è l’unico strumento in grado di garatire ai lavoratori un altro anno di cassa integrazione (scaduta a maggio) e, di conseguenza, consentire il presidio degli impianti, la loro bonifica e lo smontaggio degli apparati. All’interno delle linee di produzione di Porto Torres ci sono ancora quasi ottocento tonnellate di sostanze pericolose quali Vcm e dicloretano, impianti adesso privi di sorveglianza in seguito alla decisione dei lavoratori di abbandonare la fabbrica. Una decisione arrivata in seguito al mancato pagamento degli esigui salari dovuti dalla Vinyls per le squadre di sicurezza che comunque venivano garantite dai tecnici e dagli operai. Una situazione di potenziale pericolo che ha indotto Asl e vigili del fuoco a effettuare un sovralluogo sugli impianti, e ibbligato il sindaco Beniamino Scarpa a firmare un’ordiananza con la quale ordinava alla Vinyls di ripristinare le squadre di sicurezza. Ordinanza che, con la concessione dell’esercizio provvisorio, potrà essere applicata dai commissari. (p.s.)