La Nuova Sardegna

Sassari

Vinyls, impianti a rischio senza operai

di Gianni Bazzoni
Vinyls, impianti a rischio senza operai

Certificata la pericolosità dopo l’abbandono della fabbrica. I lavoratori ieri hanno occupato il Comune di Porto Torres

26 giugno 2013
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SASSARI. Alla ricerca di risposte e di soluzioni certe per una vicenda che non riguarda più solo un manipolo di lavoratori ma tutto il territorio e, in fondo, la Sardegna. Gli operai della Vinyls, ieri mattina, hanno messo in atto l’ennesimo blitz: insieme ai rappresentanti sindacali hanno occupato la sala consiliare del Comune di Porto Torres con l’obiettivo di avere un nuovo confronto con il sindaco Beniamino Scarpa.

«Siamo qui per capire – hanno spiegato Massimiliano Muretti, Giovanni Tavera e Luca Velluto, segretari dei chimici di Cgil, Uil e Cisl – , per scoprire se il sindaco, come responsabile della sicurezza e della salute pubblica, ha ricevuto risposte dagli organismi competenti in relazione all’abbandono degli impianti Vinyls. Per noi è fondamentale sapere se davvero tutti hanno deciso di abbandonare i lavoratori a discapito di qualunque cosa, anche degli interessi generali della comunità e dell’ambiente».

Il faccia a faccia con il sindaco c’è stato. E Beniamino Scarpa ha preannunciato alcuni contenuti della relazione del Comitato tecnico regionale (che a quanto pare tiene conto delle indicazioni dei vigili del fuoco, dell’Asl e dello Spresal). In sintesi il documento stabilisce che la pericolosità degli impianti, sulla base della tipologia delle sostanze ancora stoccate, è limitata solo dalla presenza dei lavoratori. Due, quindi, le prescrizioni da seguire per affrontare la situazione in maniera adeguata: ripristinare il presidio di sicurezza, che deve necessariamente essere garantito dai lavoratori, gli unici abilitati a operare nell’impianto; avviare il percorso per svuotare serbatoi e linee di Vinyls e procedere con le operazioni di bonifica.

Il sindaco di Porto Torres ha anche riferito - a lavoratori e rappresentanti sindacali - dell’incontro con il prefetto Salvatore Mulas che sta seguendo fin dal primo momento l’evoluzione della complessa vicenda. Non sussistendo le condizioni per precettare i lavoratori (cosa possibile solo in caso di impianti giudicati indispensabili), il prefetto si è mosso comunque nei confronti dell’azienda e ha scritto una nota con la quale viene rinnovata la richiesta urgente per il ripristino delle condizioni di sicurezza. Una iniziativa che passa attraverso la riattivazione dei presidi con controllo in stabilimento.

Ora, è facile immaginare che l’azienda - nella fattispecie i commissari che hanno la gestione straordinaria - possa rispondere di non avere, al momento, le risorse per retribuire i lavoratori, che già da mesi non percepiscono lo stipendio. Si tratta di definire una linea, anche per individuare il soggetto pubblico che, eventualmente, deve garantire i compensi ai lavoratori chiamati all’intervento per la messa in sicurezza e la bonifica degli impianti.

Nelle prossime ore si dovrebbe avere qualche elemento in più, anche perchè domani - salvo colpi di scena - il Tribunale di Venezia dovrebbe dichiarare il fallimento della Vinyls. Se il sindaco emetterà l’ordinanza per ragioni di sicurezza e tutela della salute pubblica, scatteranno una serie di provvedimenti e saranno rese palesi le responsabilità a vari livelli. Da quel momento -nell’eventualità di conseguenze più o meno gravi - ci sarà qualcuno chiamato a rispondere. Dopo avere abbandonato la sala consiliare del Comune di Porto Torres, lavoratori e sindacati hanno annunciato iniziative anche nei prossimi giorni.

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