La Nuova Sardegna

Sassari

La città dei sogni dei pizzinni pizzoni

di Vincenzo Garofalo
 La città dei sogni dei pizzinni pizzoni

Blitz dei bambini a Palazzo Ducale: consegnate le richieste per un centro storico a loro misura

20 giugno 2013
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SASSARI. Al grido «parola d’ordine Fare la PiPì» il Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni (Flpp) di San Donato ha conquistato ieri il fulcro del potere cittadino. Con un blitz degno dei migliori strateghi, una ventina di seguaci del Flpp, da oltre un anno impegnati per la liberazione e la salvaguardia del Centro storico a misura di bambino, ieri mattina è riuscita a entrare a Palazzo Ducale sfruttando il più vecchio ed efficace dei trucchi di guerra: il cavallo di Troia. Con lo stratagemma di consegnare al sindaco un cavallo di legno (Caval Donato, dal nome del quartiere e della scuola del centro storico dove nascono, crescono ed esplodono tutte le mirabolanti imprese dell’ Flpp), il piccolo esercito di “pizzinni pizzoni” ha fatto irruzione nella sala giunta dove era in corso la riunione dell’esecutivo cittadino.

Sorpresi e messi con le spalle al muro dall’intraprendenza e dall’astuzia militare del Fronte di Liberazione, sindaco e assessori comunali non hanno potuto fare altro che trattare la resa, concedendo agli agguerriti pizzinni pizzoni lo scettro del potere sassarese.

Per oltre mezzora l’Flpp ha condotto i lavori della Giunta dando la parola a tutti i membri del Fronte di Liberazione. Un fiume di parole con cui i rivoluzionari e le rivoluzionarie di 9 e 10 anni d’età hanno raccontato la Sassari che non c’è, ma che tutti i bambini sognano. Una città dove le strade del centro storico non siano ostaggio delle auto parcheggiate, dell’incuria e della maleducazione, ma diventino un piccolo paradiso sotto casa, dove i bimbi possano giocare e gli abitanti passeggiare confortati da aiuole fiorite, strade pulite e illuminate, palazzi in ordine e ben curati. Sogni non solo di bambini “pizzinni pizzoni”, ma anche di tanti adulti che, avvicinati per le vie del centro storico e sollecitati dal FLPP, hanno scritto su un foglietto le risposte a due domande: «Nella Sassari che vorresti, cosa non dovrebbe mancare?» e «Per vedere realizzato il tuo desiderio, cosa saresti disposto a dare in cambio?».

Oltre 1500 foglietti custoditi nella pancia di Caval Donato e recapitati ieri al sindaco, Gianfranco Ganau, costretto sotto la minaccia dei pizzinni pizzoni a leggerne immediatamente un grappolo. «Mi piacerebbe poter giocare davanti alla nostra scuola, però le macchine non devono circolare», è il testo di un primo bigliettino letto dal sindaco. Ma il FLPP non era lì per ascoltare, e i pizzinni pizzoni hanno ripreso subito la parola per incalzare la giunta con altre richieste: «Vorrei che nella vecchia stazione dei pullman ci fosse un parco giochi grandissimo, con tanto verde», ha intimato Cristian, fissando il sindaco dritto negli occhi. «Vogliamo che ci sia più Polizia nel nostro quartiere, così la gente non bisticcerà più per strada». E poi in un coro che non ammetteva negazioni, hanno indicato gli spazi che vorrebbero liberare dalle auto, per i giochi all’aria aperta: «vicolo Godimondo, vicolo delle Campane, via dell’Abbaddu» gridano come se stessero formulando degli ultimatum agli adulti che governano la città, troppo spesso dimenticando di essere stati anche loro bambini.

Questa rivoluzione con i calzoni corti, legata a Caval Donato, in realtà non ha niente di bellicoso, ma nasce da un progetto ideato e coordinato dal gruppo TaMaLaCà – tuttamialacittà, lo Spin Off sostenuto dall'Università di Sassari e Laboratorio di ricerca e azione per la Città dei Diritti del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero e si unisce alle altre iniziative già messe in atto dal Flpp, nell’ambito di un’idea voluta dal Comune di Sassari e dalla Scuola di San Donato, per dare voce ai bambini del centro storico e fare tesoro della visione di città che possono avere e desiderare i cittadini più piccoli.

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