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Mega centrale termodinamica Controricorso a Napolitano

COSSOINE. Ormai in campo, dopo l’esito del referendum popolare, in maniera decisa e convinta contro l’impianto termodinamico a Su Padru, il Comune – d’intesa con il Comitato per il “no” - ha...

31 maggio 2013
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COSSOINE. Ormai in campo, dopo l’esito del referendum popolare, in maniera decisa e convinta contro l’impianto termodinamico a Su Padru, il Comune – d’intesa con il Comitato per il “no” - ha presentato le sue controdeduzioni al ricorso straordinario al Capo dello Stato promosso dalla Energogreen. «Avendo verificato che le affermazioni contenute nel ricorso medesimo non corrispondono a quella che è la realtà – scrive il Comune - con la presente si trasmettono le allegate deduzioni e documenti con richiesta di voler rigettare la richiesta fatta dalla ditta Energogreen Renewables». Il Comune,ritiene che «vista la complessità dell’impianto e visti gli impatti possibili il procedimento autorizzativo deve necessariamente prevedere una Valutazione di impatto ambientale (Via). Si considera difatti indispensabile – scrive ancora il Comune - alla luce delle ricadute nei confronti delle matrici ambientali, paesaggistiche, sociali ed economiche, che la società si adoperi per predisporre il progetto definitivo e la documentazione prevista dal procedimento autorizzativo di Via». Le controdeduzioni del Comune vertono sulle criticità ritenute più evidenti: «il liquido termovettore (sali fusi) che potrebbe andare a percolare sul terreno e successivamente sul sottosuolo, con il rischio concreto di potersi diffondere nelle falde acquifere»; la «profonda trasformazione dei luoghi e delle sue matrici naturali, territoriali, ambientali e paesaggistici»; il fatto che, contrariamente a quanto sostiene Energogreen, «la piana Su Padru-Campu Giavesu fino agli anni 1960/1970 è stata prevalentemente coltivata a grano di alta qualità, e successivamente ha sempre rappresentato una notevole area di produzione di foraggio particolarmente pregiato»; gli effetti cumulativi, per cui, scrive il Comune, le interferenze devono essere valutate nell’ambito di un’area che partendo da Campu Giavesu includa le serre fotovoltaiche di Giave, gli impianti fotovoltaici a terra di Giave e Cheremule, le 32 torri eoliche di Bonorva e l’impianto solare termodinamico da 50 MWe che una società controllata della stessa Energogreen Renewebles propone di realizzare tra Giave e Bonorva.

Mario Bonu

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