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Sassari

Ossi, Canu insiste: «Sul Puc resta il rischio di ricorsi»

di Pietro Simula
Ossi, Canu insiste: «Sul Puc resta il rischio di ricorsi»

Nuova puntata della lunga polemica con il sindaco Lubinu «Il piano non ha l’ok della Regione e può essere impugnato»

26 aprile 2013
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OSSI. E’ una storia infinita quella del Piano Urbanistico Comunale, pubblicato sul Buras il 22 novembre scorso per decisione dell’Amministrazione comunale secondo modalità che hanno acceso una dura polemica tra l’ex assessore Nando Canu e il sindaco Pasquale Lubinu. Trattandosi di uno strumento che muove interessi economici rilevanti nel settore dell’edilizia c’è il rischio che il susseguirsi dei dubbi alle certezze sulla sua validità finiscano per alimentare un senso d’insicurezza che non incoraggia gli operatori ad investire.

Per il sindaco Pasquale Lubinu nessun ricorso è stato presentato al Tar nei termini di legge e perciò stesso la validità e l’efficacia del piano deve ritenersi definitiva.

E’ vero, conferma il consigliere comunale del Gruppo Autonomo Nando Canu, che il Puc a questo punto è entrato in vigore; ma vi è entrato con il «parere di non coerenza da parte della Regione». Non è poi vero che non si possa più far ricorso, in quanto «in qualsiasi momento qualsiasi cittadino può farlo su una o più pratiche edilizie in sede di inizio di costruzione per il semplice fatto che il Puc, come definito dall’Ufficio regionale, non è coerente».

«In data 16 ottobre 2012 – spiega Canu a tal proposito – il Comune riceveva una lettera da parte del Direttore generale della Pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia regionale, la quale rilevava che la delibera 52 del 20.12.2011 con la quale il Consiglio comunale aveva adottato in via definitiva una variante al Puc non poteva avere seguito perché non aveva conseguito il parere positivo della verifica di coerenza». Dichiarava inoltre «di non capire chiaramente il motivo per cui il Consiglio comunale, con atto n.37 del 2 luglio 2012 abbia controdedotto la determinazione n.2237 del 24 maggio 2012 del D.G. con la quale era stata dichiarata la non coerenza».

Lo stesso responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, aggiunge Canu, con una lettera del 30 ottobre 2012 «aveva richiamato l’attenzione del sindaco sul contenuto della nota del Direttore Generale dell’Assessorato regionale dell’Urbanistica, ritenendo di dubbia legittimità la decisione della promulgazione del Puc e sottolineando l’inopportunità di dar corso alla pubblicazione di uno strumento pianificatorio che non aveva conseguito la prescritta coerenza da parte del Comitato territoriale regionale urbanistico».

Non solo, aggiunge ancora Canu: «Sia l’assessore comunale all’Urbanistica allora in carica che il sottoscritto, in qualità di delegato all’edilizia privata, prendevamo le distanze da tale decisione motivandole per iscritto».

«Non sono un tecnico né un avvocato – commenta Canu – ma ritengo che sarebbe stato opportuno soprassedere e richiedere un parere all’Avvocatura dello Stato o rivolgerci al Tar».

«Il mio non è un atteggiamento polemico allo scopo di screditare l’operato del sindaco”, conclude l’ex assessore –, ma soltanto un atto dovuto a difesa degli interessi dei cittadini e dello stesso comune».

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