La Nuova Sardegna

Sassari

Saras: «Nessun danno dalle trivellazioni»

di Roberto Petretto
Saras: «Nessun danno dalle trivellazioni»

Gas ad Arborea: presentato lo studio d’impatto ambientale. La Saras rassicura e spiega i suoi progetti

14 marzo 2013
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ORISTANO. Hanno lavorato in silenzio per mesi, dal giorno successivo alla decisione della Regione di chiedere una valutazione di impatto ambientale prima di dare un’ eventuale via libera al Progetto Eleonora. Hanno lavorato mentre si moltiplicavano gli interventi contro il loro piano, magari correggendo il tiro proprio sulla base di critiche e perplessità. Ieri mattina tecnici e dirigenti della Saras hanno illustrato le linee essenziali dello Studio di impatto ambientale, elemento indispensabile per richiedere l’autorizzazione alla realizzazione del pozzo esplorativo nelle campagne di Arborea. Si cercherà gas metano, anche se per ora sono arrivate solo polemiche. E una ostilità diffusa dalle popolazioni delle zone interessate. Giuseppe Citterio, direttore pianificazione e sviluppo industriale di Saras, ha lanciato messaggi tranquillizzanti agli oppositori: «Le conclusioni sono state tutte positive, cioè hanno evidenziato la sostanziale sostenibilità ambientale e la compatibilità col tessuto socio-economico del Progetto Eleonora». Lo studio, articolato in tre voluminosi tomi, è in realtà un insieme di studi singoli su particolari settori: pedoambientale, idrogelolgico, avifauna, flora, vegetazione e ecosistemi, archeologia, attività zootecniche e itticoltura, paesaggistico, salute pubblica. I contenuti, nel dettaglio, li conosceranno i tecnici della Regione, chiamati a decidere se la richiesta della Saras potrà essere accolta. Nella conferenza stampa di ieri mattina sono state fornite alcune informazioni sommarie e materiale illustrativo che spiega in modo semplice le intenzioni della Saras con il Progetto Eleonora. Innanzitutto la risposta ad alcuni dubbi del comitato che si oppone alle trivelle a Arborea. «Niente fracking»: la Saras, se otterrà le autorizzazioni, non utilizzera la temuta tecnica che prevede la fratturazione delle rocce per liberare il gas contenuto all’interno. Tecnica costosa e rischiosa per le conseguenze ancora non completamente note sull’ambiente. «Niente rischio di terremoti né di subsidenza (lo sprofondamento dei terreni). Niente rischio di inquinamento delle falde, grazie a una serie di sistemi isolanti, né di risalita di solforati (che peraltro i tecnici ritengono non siano presenti nel sottosuolo di Arborea), che verrebbero rilevati dai sensori, provocando la chiusura del pozzo». Le novità rispetto alla prima presentazione del progetto, fatta a Cagliari, sono soprattutto nel numero di pozzi (massimo cinque, tutti concentrati in una piazzola di 10mila metri quadri), nell’ipotesi di realizzare l’impianto di trattamento nell’area industriale (dove il metano arriverebbe attraverso un gasdotto), e nella disponibilità dell’azienda a incontri con gli enti locali, con le istituzioni e con il Comitato per il No al progetto Eleonora. «Non abbiamo nessuna intenzione di nascondere qualcosa».

La Saras dice che questi «studi e analisi approfonditi di esperti e docenti universitari sardi dimostrano la compatibilità dell’impianto con il contesto ambientale e paesaggistico di Arborea». Lo studio di impatto ambientale rimane comunque uno studio di parte, commissionato e pagato dall’azienda. Sarà compito della Regione approfondire gli aspetti tecnici prima di rilasciare una eventuale autorizzazione per la trivellazione esplorativa. La Saras conta di avere una risposta in sei-sette mesi. Se ci sarà il via libera la fase di esplorazione durerà altri sei mesi, di cui 2 di perforazione. Costo?Dagli otto ai 10 milioni. Un investimento che la Saras conta di recuperare con lo sfruttamento del giacimento. Se ci sarà.

@Petretto

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