La Nuova Sardegna

Sassari

Antichi mestieri, corso di formazione nelle botteghe

di Emidio Muroni

Si svolgerà giovedì a Bonorva il convegno che conclude i laboratori dove si imparavano i mestieri dimenticati

12 marzo 2013
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BONORVA. Giovedì alle 10, nel centro congressi della “Casa per ferie San Salvatore da Horta”, inizierà il convegno di chiusura del corso di formazione: “Antichi Mestieri -Tzoccos de attalzu e de telalzu”. Aprirà i lavori Elena Giancola, direttore della sede Isogea di Sassari, e interverranno Luca Galassi, direttore del Servizio della governance della formazione professionale dell’assessorato regionale del Lavoro, Rosario Musmeci, assessore alle Politiche del lavoro della Provincia di Sassari, e Gianmario Senes, sindaco di Bonorva. Il corso, organizzato da Isogea, ente di formazione professionale, era finalizzato a incrementare l’occupazione con lo sviluppo di nuove professionalità e la promozione di microimprese artigiane, nell’ambito dei mestieri tradizionali a rischio di estinzione. L’intervento, finanziato dalla Regione, con i fondi europei, è stato articolato con momenti di formazione d’aula alternati allo svolgimento di uno stage formativo presso le botteghe o imprese artigiane, con un’attività di consulenza e accompagnamento individuale per la creazione d’impresa, e un idoneo supporto tecnico, nella formulazione d’idee progettuali da “trasformare” in piano d’impresa.

Ai partecipanti è stata offerta l’opportunità di inserirsi nel mondo professionale con l’acquisizione degli strumenti e delle competenze teoriche e pratiche necessarie alla realizzazione di manufatti di qualità, secondo le antiche e tradizionali lavorazioni, proprie di settori produttivi di nicchia.

Gli obiettivi dell’intervento tendevano ad agevolare la possibilità di recuperare i mestieri tradizionali, a rischio di estinzione. All’incontro saranno presenti i corsisti che hanno partecipato al progetto e che potranno così raccontare la propria esperienza. Le attività oggetto del corso hanno riguardato sostanzialmente due figure professionali fondamentali, il tecnico della lavorazione artistica del ferro e altri metalli non nobili e il tecnico della tessitura tradizionale. In occasione dell’evento sarà allestita un’esposizione dei manufatti realizzati dai corsisti. Un’iniziativa che mira a far rifiorire un’attività che pian piano, con la scomparsa delle figure artigiane e professionali che, per secoli, avevano posto la propria opera, con antichi mestieri, al servizio della società, sta scivolando verso una fase di declino quasi irreversibile, che mina l‘ossatura portante e caratteristica di un’antica economia fiorente che, per avere sbocchi reali e concreti, necessita di modernizzazione e di tanta voglia di operare. C’è voluto il dissanguamento continuo dei nostri centri e la chiusura di tante botteghe artigianali, per far capire ai tanti preposti ai lavori che le piccole cose, le attività più umili, ma costituite da un nobile impasto di arte e passione, non solo nobilitano il lavoro dell’uomo ma offrono l’opportunità di avere la disponibilità di mezzi e strumenti per crescere e frenare la corsa ai grandi stabilimenti e all’intasamento dei grossi ed asfittici centri urbani, alla ricerca affannosa, e spesso in utile, di quelle occasioni di lavoro che il recupero degli antichi mestieri potrebbe offrire.

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