La Nuova Sardegna

Sassari

Guerra senza esclusione di colpi all’ombra del canile di Ittiri

di Vincenzo Masia
Guerra senza esclusione di colpi all’ombra del canile di Ittiri

La responsabile della Lega per la difesa degli amici a 4 zampe parla di maltrattamenti e il direttore della struttura contrattacca: «Tutto falso, siamo supercontrollati. Convenzioni con 16 comuni»

10 gennaio 2013
3 MINUTI DI LETTURA





ITTIRI. Da giorni il suo appello-denuncia contro il canile “Ippolandia”, di cui chiede l’immediata chiusura, occupa i social network e i siti dedicati alla tutela degli amici a quattro zampe. È una guerra senza esclusione di colpi, quella dichiarata da Eva Bianchi, presidente della Lega nazionale per la Difesa del Cane. Oltre che ai soggetti istituzionalmente interessati, l’animalista algherese questa volta si è rivolta anche alla Procura della Repubblica di Sassari e ai carabinieri.

Secondo Bianchi nel canile, convenzionato con alcuni comuni del Sassarese, le condizioni di vita degli animali sono al limite del maltrattamento, «il gestore detta le condizioni ai vari Comuni ed è impossibile adottare gli animali là rinchiusi in quanto – si legge nella nota – la vista è possibile solo se prima il gestore viene contattato dal Comune ed è lui a decidere quando e se le persone possono visitare il canile». Accuse pesanti, che sono state immediatamente riprese e rilanciate dai sostenitori di Eva Bianchi, che sollecita Comuni convenzionati a seguire l'esempio di Alghero e Ozieri che a suo dire avrebbero sospeso la convenzione con “Ippolandia”.

Del tutto contrarie le posizioni e le affermazioni del titolare della struttura. Giuseppe Casu apre le porte della struttura, dove operano numerosi volontari e un veterinario, e respinge le accuse al mittente. «Affermazioni che non corrispondono assolutamente al vero – taglia corto –. La Lega nazionale per la Difesa del cane reitera, in una nota del 3 gennaio, accuse per le quali già nel 2010 presentammo denuncia alle autorità». Casu poi nega la presunta disdetta della convenzione da parte di alcuni comuni. Al contrario «a Ozieri abbiamo vinto un appalto per altri due anni – precisa – , mentre per quanto riguarda Alghero continuiamo ad ospitare cani di quel centro pur non avendo concorso alla specifica gara». «Nel 2012 – prosegue il responsabile di Pippolandia – il Servizio sanitario della Asl ha effettuato ben quattro controlli nel nostro canile senza aver riscontrato niente di quanto viene denunciato nella nota della “Lega”. I cani affidati alla nostre cure sono circa duecento e dispongono, mediamente, di sette-otto metri metri quadri a testa. L'intera struttura è completamente isolata termicamente e le bestie vengono, quotidianamente, lasciate libere di corre nel terreno circostante».

Per quanto attiene le presunte difficoltà denunciate, poste in essere per impedire la visita al canile, Casu richiama il contenuto della convenzione tipo che la struttura ha sottoscritto con i vari comuni convenzionati che, precisa, sono passati da 9 a 16. «Proprio martedì – conclude Casu –l'assessore alle Politiche ambientali del Comune di Sassari, Monica Spanedda, accompagnata dalla responsabile del servizio randagismo è venuta a far visita al canile senza rilevare alcuna anomalia ancor meno maltrattamenti o altro».

Anche il sindaco di Ittiri, Tonino Orani, ritiene infondata la denuncia degli animalisti. «Premesso che la questione, forse, è riconducibile a conflitti datati –spiega il primo cittadino – non risulta che gli organi di controllo abbiano riscontrato condizioni diverse da quanto previsto nella convenzione. Se così fosse il Comune sarebbe stato il primo ad esserne informato».

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative