La Nuova Sardegna

Sassari

Pd sardo in rivolta per le liste approvate da Roma

Pd sardo in rivolta per le liste approvate da Roma

L’inserimento di esterni alla Camera e al Senato ha sollevato polemiche e reazioni

09 gennaio 2013
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SASSARI. Si riunirà fra domani e venerdì la direzione regionale del Pd sardo, dopo le contestate liste per le politiche varate ieri a livello nazionale con il no della delegazione sarda guidata dal segretario Silvio Lai. Quest’ultimo sarà capolista al Senato, seguito da Giuseppe Luigi Cucca, Ignazio Angioni, Luigi Manconi (sociologo sassarese che non ha partecipato alle primarie) e il deputato uscente Paolo Fadda. La segreteria del partito attende la riunione della direzione regionale prima di assumere una posizione, verosimilmente la richiesta al segretario nazionale Bersani di riaprire la discussione. Intanto, per stamane alle 11 il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Giampaolo Diana, ha convocato una conferenza stampa per annunciare alcune sue decisioni dopo lo strappo avvenuto ieri in direzione nazionale. Il partito in Sardegna chiedeva l’inserimento di un solo esterno, nel rispetto del risultato delle primarie e dell’alternanza di genere. Invece, per il Senato spunta il nome di Manconi e non compaiono donne. Alla Camera capolista è stato indicato il segretario provinciale del Sulcis, Emanuele Cani, vincitore delle primarie nel suo territorio, seguito dai sindaci di Sadali e Florinas, Romina Mura e Giovanna Sanna, da un candidato ancora sconosciuto che potrebbe essere indicato dalla componente socialista, dalla deputata uscente Caterina Pes, dai senatori uscenti Gian Piero Scanu e Francesco Sanna, sconfitto da Cani alle primarie e «ripescato» ieri. Il suo è un altro caso controverso. All’ottavo e al nono posto figurano il deputato uscente Siro Marrocu e il consigliere regionale del Sassarese Gavino Manca. L’inserimento degli esterni alla Camera e al Senato non rende più sicura l’elezione di Fadda e Manca.

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