La Nuova Sardegna

Sassari

Catene in auto sulla 131, polemica sull’ordinanza dell’Anas

di Luigi Soriga
Catene in auto sulla 131, polemica sull’ordinanza dell’Anas

La Confindustria contro l’Anas che ha emesso il provvedimento. Ricambisti e gommisti presi d’assalto dagli automobilisti

01 dicembre 2012
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SASSARI. Lo scenario adesso è questo. Da una parte, nel tepore dell’abitacolo, il termometro dell’auto segna i 9 gradi di temperatura esterna, suggerendo cioè un antipasto d’inverno. L’Anas, al sentore del primo freddo, ha preferito giocare d’anticipo, imponendo l’obbligo di catene a bordo, o gomme termiche montate, per chi percorre il tratto siberiano (41 km dal bivio per Borore allo svincolo per Bonnanaro) della 131 Carlo Felice. Le prime automobili impantanate alla prematura spruzzata di neve sul passo di Tascusì, sembrano dar ragione ai vaticini dell’Anas. Ma a molti, questo provvedimento, è parsa un’esagerazione: primo perché parte da oggi e copre un’arco di tempo di tre mesi e mezzo, cioè fino a metà marzo. Secondo, perché di fatto interessa chiunque debba spostarsi da una parte all’altra dell’isola, cioè migliaia di automobilisti al giorno. E infatti le polemiche non si sono fatte attendere. Confindustria Sardegna chiede la sospensione dell’ordinanza: «Riteniamo insensato ed eccessivo, per le condizioni atmosferiche che storicamente caratterizzano la nostra Regione – scrive il presidente Alberto Scanu al Governatore Cappellacci – un provvedimento di tale portata». E prosegue: «La disposizione crea enormi problemi a imprenditori e aziende di tutti i settori produttivi, e, in particolare, a quello dei trasporti, già penalizzati dalla forte crisi economica. Difficilmente gli operatori saranno in grado di sostenere ulteriori costi aggiuntivi». Gli autotrasportatori storcono il naso: «Non è proprio il momento più adatto per sostenere altre spese – fa presente il segretario regionale della Fiap Luigi Loddo – Occorre piuttosto un incontro urgente tra assessorato e Anas per concordare delle soluzioni alternative». Invece la Confcommercio teme le conseguenze della corsa all’acquisto delle catene: «Ben vengano le misure di prevenzione e sicurezza – osserva il presidente di Confcommercio Sardegna Agostino Cicalò – ma se gli automobilisti fossero stati avvisati per tempo, non ci sarebbe tutta questa premura di acquistare le dotazioni. Da considerare che gran parte dei commercianti non ha le scorte necessarie per soddisfare le richieste, e visto che il tempo a disposizione per procurarsi le catene è nullo, anche il rischio di speculazioni è altissimo». E infatti sia i rivenditori di autoricambi che i gommisti sono stati presi in contropiede dall’ordinanza last minute dell’Anas. «Se oggi avessi avuto i magazzini pieni – dicono alla Sassarese Gomme – mi sarei fatto ricco. La gente è nel panico, teme le multe, abbiamo ricevuto decine di richieste in più rispetto alle normali giornate di lavoro. Imporre le gomme termiche su un’arteria vitale come la 131 significa che migliaia di automobilisti dall’oggi al domani non sono più in regola. E’ normale che le gomme ora vadano a ruba». Gottardi, nell’arco di una giornata, ha ricevuto una cinquantina di prenotazioni: «Contiamo di accontentare i clienti nell’arco di un paio di giorni. Sino a qualche anno fa le scorte di pneumatici da neve erano molto limitate, perché in Sardegna non c’era la familiarità con questo prodotto. Ma adesso la gente ha capito che non si tratta più della vecchia gomma tassellata, scomoda e rumorosa: è a tutti gli effetti un pneumatico da strada, che si adatta però alle basse temperature». E infatti le auto che macinano molti chilometri, come quelle dei rappresentanti o degli informatori scientifici, a dicembre indossano abitualmente le calzature invernali. «In pratica tra ieri e oggi ho venduto i pneumatici da neve che mediamente piazzo nell’arco di una stagione – dice Stefano Luzzu – i prezzi partono da una settantina di euro a gomma per un’utilitaria, per arrivare ai 100 o 120 per vetture di cilindrata più grossa». Ma per chi preferisce mettersi in regola senza troppe spese, c’è sempre la soluzione low cost delle vecchie catene. E anche in questo caso i rivenditori sono stati spiazzati dal tempismo dell’Anas. I più veloci col telefono sono riusciti a correre ai ripari, a contattare i fornitori cagliaritani e a rimpinguare velocemente le scorte. Giovanni Capelli è riuscito ad accaparrarsi una ventina di catene: «Tutte per utilitarie, e tutte vendute in batter d’occhio. Ne avessi avute tre volte tanto, le avrei piazzate al volo». Prezzi che partono dai 60 euro per le piccole cilindrate e arrivano agli 80-90 euro per i suv. Anche Barore Ricambi, e Autorisparmio hanno dovuto raschiare ogni fondo di magazzino e chiedere subito aiuto ai fornitori. Ma fatte fuori le rimanenze, bisognerà rivolgersi oltremare e i tempi di attesa si allungheranno. Gli automobilisti da accontentare, infatti, sono migliaia.

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