La Nuova Sardegna

Sassari

Comune contro Abbanoa: causa per 587mila euro

di Pinuccio Saba
Comune contro Abbanoa: causa per 587mila euro

Chiesta la restituzione della somma anticipata per la gestione del servizio idrico e fognario negli anni 2006-2007. Polemica per l’acqua non potabile

28 novembre 2012
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PORTO TORRES. L’amministrazione comunale batte cassa ad Abbanoa e chiede la restituzione di 587 mila euro, a saldo delle somme anticipate per la gestione del servizio idrico-fognario negli anni 2006 e 2007 che ammontavano a oltre 707 mila euro.

La decisione è stata presa dalla giunta municipale, nella seduta di venerdì scorso, che con un’apposita delibera ha incaricato il legale del comune, l’avvocato Fabrizio Bionda, di avviare un procedimento giudiziario davanti ai giudici del tribunale civile di Cagliari.

Il credito vantato dal Comune risale al momento del passaggio delle competenze sulla rete idrico-fognaria dall’amministrazione municipale all’ allora neonata società a intero capitale regionale “Abbanoa”. Un passaggio che non poteva essere tecnicamente immediato, per cui era stato deciso che il Comune avrebbe continuato a gestire il servizio idrico per il tempo necessario al trasferimento delle competenze ad Abbanoa. Con la quale il comune aveva stipulato un regolare contratto che prevedeva la restituzione delle somme anticipate dalla municipalità portotorrese.

Già diverse volte l’amministrazione comunale aveva chiesto ad Abbanoa la restituzione di quanto anticipato, i solleciti però sono rimasti senza risposte. Negli ultimi due anni, però, si è registrato un netto peggioramento del servizio e forse anche per questa ragione, visto che Abbanoa non aveva mai risposto agli inviti “bonari”, nello scorso mese di giugno il comune aveva formalizzato la richiesta mettendo in mora la società di gestione del servizio idrico.

In questi ultimi cinque mesi si sono inoltre moltiplicate le proteste dei cittadini perché dai rubinetti sgorgava (e a giorni continua a sgorgare) acqua sporca e maleodorante tanto che a ottobre il sindaco è stato costretto a emettere due ordinanze: con la prima invitavai cittadini a non utilizzare l’acqua per consumi alimentari, con la seconda vietava l’uso dell’acqua se non per l’igiene personale. E davanti alle case sono ricomparse le autobotti.

Una situazione di estremo disagio per i cittadini che aveva indotto, dopo i gruppi di opposizione, anche i consiglieri che sostengono il sindaco (Città democratica) a chiedere azioni più consistenti ed efficai nei confronti di Abbanoa, compresa la riduzione delle bollette a fronte di un servizio considerato assai precario. Azione che, nella delibera relativa alla restituzione delle somme anticipate, è annunciata come prossimo provvedimento a tutela dei cittadini.

Nel frattempo l’amministrazione comunale ha assunto l’unica iniziativa che può portare avanti autonomamente: cioè la distribuzione di acqua potabile in diversi quartieri della città. In questo modo sarà possibile far risparmiare almeno il costo dell’acqua per usi alimentari che i cittadini sono costretti ad acquistare nei supermercati, spesa che va ad aggiungersi al costo delle bollette che Abbanoa continua a inviare ai cittadini nonostante l’acqua erogata dalla rete idrica cittadina non sia potabile. Quasi una presa in giro soprattutto per le fasce sociali più deboli come cassintegrati, disoccupati e pensionati che quotidianamente devono fare i salti mortali per far quadrare i conti e mettere insieme il pranzo con la cena.

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