La Nuova Sardegna

Sassari

Eurallumina, intesa al ministero Ok al pieno riavvio entro 2 anni

Eurallumina, intesa al ministero Ok al pieno riavvio entro 2 anni

Firmato l’accordo, l’impianto di Portovesme era fermo da oltre tre anni. Passera: «Stabilito un percorso chiaro e concreto»

22 novembre 2012
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È stato firmato nel pomeriggio a Firma a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, il protocollo tra Governo, Regione, Rusal e organizzazioni sindacali per il riavvio dell’Eurallumina, fabbrica di allumina di Portovesme, nel Sulcis, di proprietà della multinazionale russa. Con l’impegno sottoscritto dai ministri Corrado Clini e Corrado Passera, dal presidente dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera, dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci e da tre rappresentanti della multinazionale russa dell’alluminio, si avvia il processo che dovrebbe portare nell’arco di due anni alla piena ripresa degli impianti. La Rusal ha acconsentito alla richiesta del governo di un nuovo piano di investimenti per la modifica degli impianti, in cambio di un programma di agevolazioni e contributi. L’impianto era fermo da tre anni. Per la Rusal ha firmato il first deputy Vladislav Soloviev, per Eurallumina l’amministratore delegato Vincenzo Rosino. L’intesa è stata siglata anche dal viceministro del dicastero del Lavoro Michel Martone, dal presidente della Provincia del Sulcis Iglesiente Salvatore Cherchi, dal sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda e dall’Amministratore Delegato di Invitalia Domenico Arcuri. Il protocollo d’intesa prevede studi di fattibilità e investimenti - anche con il sostegno pubblico - sulla linea produttiva e, sul fronte energetico, la realizzazione di una nuova caldaia, nel quadro di una sostenibilità ambientale dello stabilimento. «Con la firma di oggi, si definisce un percorso chiaro e concreto per la ripartenza di Eurallumina», ha commentato Passera. «Per ottenere questo risultato sono state importanti la determinazione e la volontà di tutte le persone che ci hanno creduto. Con l’impegno congiunto delle istituzioni nazionali e locali e delle forze sociali il Sulcis può avere un futuro, industriale e occupazionale. Noi ci crediamo e continuiamo a lavorare intensamente affinchè anche per le altre aziende in crisi della zona si possa trovare una soluzione».

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