La Nuova Sardegna

Sassari

Nuova vita per Santa Reparata

Nuova vita per Santa Reparata

Buddusò, arrivano i fondi regionali per restaurare la chiesa campestre

21 ottobre 2012
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Nuova vita per la chiesa campestre di Santa Reparata grazie a un fondo regionale di 450 mila euro. Grazie a queste risorse si potrà operare un restauro conservativo della chiesa, una delle più antiche del territorio, su un progetto, dell’architetto Domenico Bianco, che ha dovuto ottenere il parere favorevole e le necessarie autorizzazioni dalla competente Sovrintendenza ai beni archeologici.

L’attuale tetto della chiesa in putrelle di ferro sarà riportato alla sua tipologia originaria con legno impregnato per la protezione da muffe con travi di rovere e tavolato maschiato a spigolo vivo. Il pavimento esistente sarà mantenuto mentre saranno restaurati il presbiterio principale e l’altare della navata laterale.

L’impianto elettrico sotto traccia sarà limitato ad assolvere le funzioni essenziali nel rispetto della natura e della storia. Si opererà il consolidamento dell’intonaco esistente con l’indurimento dei componenti con limitate integrazioni con materiale simile all’originale. Infine saranno realizzati interventi di riduzione delle barriere architettoniche e saranno piantati degli arbusti per abbellire l’esterno, dove sarà realizzata una irrigazione artificiale intorno al sagrato. «Le risorse - spiega il sindaco Giovanni Antonio Satta - derivano dal vecchio Ppi 13/14 Monte Acuto, Coghinas, turismo zone interne che la Regione concesse nel 2006 alla Cm di Ozieri. Risorse ormai destinate al definanziamento, ma che invece si è riusciti a recuperare grazie al lavoro svolto dalla giunta della Comunità Montana di Monti - spiega Satta, che ne è vice presidente - e all’impegno dell’assessorato regionale alla Programmazione con l’assessorato alla Pubblica istruzione. La condizione essenziale è quella di dover impegnare immediatamente il fondo: l’affidamento dei lavori infatti dovrà avvenire entro il 31 dicembre». (b.m.)

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