La Nuova Sardegna

Sassari

Sportello in sardo per parlare con i detenuti

di Elena Laudante
Sportello in sardo per parlare con i detenuti

Il Tribunale di Sorveglianza di Sassari nomina un esperto in “limba” per comunicare con condannati e familiari

04 ottobre 2012
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SASSARI. Il diritto alla difesa passa anche per la comprensione del “giuridichese”. E allora anche chi preferisce esprimersi nella lingua madre deve trovare tutela negli uffici giudiziari. È in nome di questo principio che per la prima volta in Sardegna un tribunale si dota di uno sportello linguistico in limba, un viatico comunicativo per i molti utenti ancorati alle loro tradizioni espressive. Accade al Tribunale di Sorveglianza di Sassari che a qualche mese dalla presentazione del progetto, si è visto stanziare dal consiglio dei ministri oltre 9mila euro per realizzare lo sportello linguistico in sardo. È la nuova interfaccia, vecchia maniera, di quella che viene definita “magistratura di prossimità”, perché si occupa da vicino degli utenti meno fortunati della giustizia, dei detenuti, dei loro problemi di reclusi e dei permessi di colloquio con i familiari. Ma anche dei condannati che devono espiare pene diverse dal carcere. Cura, cioè, quello che avviene dopo un processo, gli effetti delle sentenze emesse nelle aule dei tribunali. Sarà anche per questo, per questa esigenza di ritorno alla specificità linguistica evidentemente toccata con mano, che il presidente del Tribunale Maria Antonia Vertaldi ha chiesto e ottenuto dal ministero di Paola Severino un aiuto per avviare il servizio, affidato ad un esperto di limba che dovrà affiancare il personale amministrativo. Ci si potrà rivolgere a lui, ogni martedì e giovedì in corrispondenza con le udienze all’Ufficio di Sorveglianza, dalle 9 alle 12.30. E si potranno chiedere informazioni sulle modalità alternative di espiazione pena, sui benefici penitenziari e in genere su tutti i servizi forniti dal Tribunale e dall’Ufficio di Sorveglianza. Il secondo passo sarà intrapreso nella Rete: è l’evoluzione di questo progetto sul sito istituzionale del Tribunale, che presto ospiterà una sezione con le informazioni più importanti nella lingua storica minoritaria, in modo da far conoscere anche le competenze delle diverse cancellerie e i funzionari cui rivolgersi. Ma sarà possibile anche interagire: via mail i cittadini potranno chiedere aiuto. E dalla sezione sarà anche possibile scaricare i moduli per presentare istanze il cui testo sarà bilingue. Sempre in sardo sarà disponibile anche la carta dei servizi e il bilancio sociale, frutto di un altro progetto finanziato dal Fondo sociale europeo nell’ambito delle cosiddette “best practice”, la riorganizzazione dei processi lavorativi negli uffici giudiziari, a Sassari reso possibile dalla collaborazione con la società di consulenza Ernst & Young, vincitrice di un bando.

«La garanzia dell’uso della lingua sarda - si legge nella premessa alla presentazione del progetto di sportello - inteso come divieto di discriminazione, e formalizzato come diritto all’uso pubblico della propria lingua madre trova tutela anche nella Convenzione europea dei diritti dell’Uomo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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