La Nuova Sardegna

Sassari

Alzheimer, sequestri di cartelle cliniche in tutta la penisola

di Elena Laudante
Alzheimer, sequestri di cartelle cliniche in tutta la penisola

I carabinieri acquisiscono decine di documenti sui pazienti che sono stati curati dal neurologo di Ittiri sotto inchiesta

18 settembre 2012
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SASSARI. Decine di cartelle cliniche. Contengono la storia medica di molti malati di demenze o Alzheimer trattati dal neurologo di Ittiri, Giuseppe Dore, oggi sotto accusa, che sostiene di averne fatti “guarire” tanti.

È una vasta mole di documenti quella che i carabinieri hanno raccolto in ospedali dell’Italia intera, nel corso delle indagini sul neurologo e sulla associazione di familiari dei malati a lui vicina, Aion. Si tratta di una fase ulteriore delle indagini che il 3 agosto avevano portato all’arresto di Dore, del consigliere regionale Pdl Antonello Peru e di altri 13 presunti complici, nell’inchiesta con 21 indagati. Elenco non definitivo.

Dopo le ordinanze del Riesame sulla revoca delle misure cautelari (non per Dore e Salvatore Fadda, ai domiciliari), che confermano l’impianto accusatorio, ora gli inquirenti sono a caccia di altri riscontri sull’aspetto terapeutico della Psiconeuroanalisi, la teoria coniata da Dore. Cercano indizi per provare che quel misto di psicologia, astrologia, Kabbalah, esoterismo, nozioni di fisica e di matematica, in realtà sarebbe solo servita per circuire famiglie pronte a tutto (soprattutto, a pagare) pur di veder migliorare i propri cari.

Gli investigatori hanno acquisito, su ordine della magistratura, tutte le cartelle cliniche di pazienti che potrebbero entrare nell’elenco delle persone offese, quanto meno per l’ipotesi della truffa. Ricostruire il loro percorso clinico, sulla base degli atti sottoscritti da altri medici che li hanno visitati nel “post-Dore”, vuol dire certificare i miglioramenti oppure accertare che erano solo millantanti. Di quei progressi parlano alcuni familiari, in taluni casi oggi indagati, che così hanno giustificato l’adesione a una terapia non prevista da alcun protocollo sanitario, sconosciuta alla comunità scientifica. Da quei documenti potrebbero però arrivare anche riscontri a favore della difesa: se la Psiconeuroanalisi ha davvero fatto effetto, allora ci deve essere in Italia qualche camice bianco pronto a confermarlo.

Gli arresti del 3 agosto erano stati l’epilogo di un’inchiesta partita il 30 marzo dal racconto-denuncia dell’ex braccio destro di Dore, e presidente dell’Associazione italiana operativa neuropsichiatrica. Davide Casu aveva rivelato di aver picchiato alcuni pazienti su indicazione di Dore, nell’applicazione della sua supposta cura anti-demenza. Dopo aver piazzato videocamere in casa di una delle pazienti, a Ittiri, i carabinieri erano dovuti intervenire e arrestare il marito della donna, Cosimo Sarra e la sua badante, Maria Trusca, proprio mentre la picchiavano. La badante confermerà di aver agito su indicazione di Dore. Il neurologo ha sempre smentito le violenze. Ma si dice convinto delle proprietà rivoluzionarie della sua Psiconeuroanalisi. Per i tre giudici del Riesame, però, è stato solo un «adescamento truffaldino».

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