Alcoa, finisce la protesta dei tre operai sul silo
Le precarie condizioni di uno degli operai hanno convinto gli altri due a interrompere la protesta a 70 metri d’altezza
PORTOVESME. Sono scesi dal silos i tre operai dell’Alcoa che si erano asserragliati sulla sommità della torre, a 70 metri di altezza, martedì scorso. Uno di loro, con problemi cardiaci, aveva accusato un malore ed era dovuto intervenire in cima all’impianto il medico dello stabilimento. È stata Daniela Piras, segretario provinciale della Uilm, ad annunciare ufficialmente ai giornalisti che da giorni stazionano nello stabilimento, che la protesta, dopo una lunga trattativa con i delegati Rsu, era cessata. «La lotta e la mobilitazione proseguono - ha spiegato la sindacalista in un’estemporanea conferenza stampa davanti alla rete di recinzione- I tre operai, uno dei quali ha anche problemi di salute, parteciperanno alla manifestazione di Roma, dove saremo in 500». Sono state le precarie condizioni di salute dell’operaio cardiopatico, a convincere gli altri due ad interrompere la protesta a 70 metri di altezza. «Proprio il lavoratore malato non voleva scendere - racconta Rino Barca, segretario della Fim Cisl - Alla fine, dopo una lunga trattativa e con il sostegno degli altri due, ha deciso di lasciare il presidio, a condizione che tutti a quel punto scendessero dal silos». L’operaio con problemi di cuore è stato subito visitato da un medico di fiducia. Cessata la protesta in cima alla piattaforma, i tre lavoratori saranno lunedì a Roma con almeno altre 500 persone, tra lavoratori, sindacati, istituzioni locali e semplici cittadini, per il presidio davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico.