La Nuova Sardegna

Sassari

 

Alzheimer, scarcerata la Irde. Attesa per Dore e Peru 

di Nadia Cossu
Alzheimer, scarcerata la Irde. Attesa per Dore e Peru 

La donna racconta: "Ho superato lo choc del carcere grazie agli insegnamenti del Maestro" 

09 agosto 2012
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SASSARI. Quarantasei anni, operatrice in una scuola dell’infanzia a Bonorva, piccola di statura e lineamenti dolci. Una persona normale, senza grilli per la testa, proprio per questo ti aspetteresti di vederla uscire dal carcere sconvolta, provata, impaurita o sotto choc. Maria Giuseppa Irde, invece, quando incontra il suo avvocato Luigi Esposito e i parenti che l’aspettano fuori da San Sebastiano è una donna tranquilla e sorridente. Il perché lo spiega proprio al suo legale: «Ho trovato un equilibrio per vivere serenamente anche questa esperienza drammatica grazie agli insegnamenti di dottor Dore: staccarsi dal proprio ego, amare il prossimo, rifiutare l’individualismo». Concetti ricorrenti nelle lezioni tenute dal neurologo ogni lunedì a Ittiri.

La scarcerazione. Ieri mattina il gip Carla Altieri ha concesso i domiciliari alla donna che, come scritto nell’ordinanza di custodia cautelare, aveva nell’incriminata associazione Aion per la cura “rivoluzionaria” dell’Alzheimer il ruolo di tesoriere e vicepresidente. La Irde, secondo il pubblico ministero Michele Incani, avrebbe «partecipato alla pubblicazione del libro Psiconeuroanalisi dell’istero-demenza scritto da Dore (secondo l’accusa pubblicato con i contributi degli stessi associati dalla casa editrice Saturno di proprietà di Salvatore Dore, fratello del medico) e testimoniato, sotto il falso nome di “Verdemare”, l’efficacia della terapia sul sito internet dell’associazione». Un modo come un altro, insomma, per attirare nuovi pazienti e convincerli a contattare Dore. La donna, subito dopo l’arresto, si era difesa spiegando al giudice di essersi limitata a pubblicizzare la terapia perché aveva avuto occasione di toccare con mano quella realtà avendo una madre malata poi guarita dopo le sedute con il neurologo di Ittiri. Lo ha ricordato proprio ieri l’avvocato Esposito: «La mamma della Irde aveva inizialmente fatto ricorso alla medicina tradizionale e le era stata diagnosticata, erroneamente, una depressione lieve. In realtà era affetta da demenza fronto-temporale e una volta cominciata la terapia con dottor Dore è guarita». La Irde ha da sempre sostenuto che la cura si basava esclusivamente sulla parola e su esercizi del linguaggio che poi venivano assegnati anche a casa. «Non ha mai visto Dore fare violenza sulla madre eppure ha assistito alle visite – ha spiegato Esposito – né il neurologo ha mai detto alla Irde di picchiare l’anziana a casa per ottenere benefici. Sapeva solo, per averlo sentito dire all’interno dell’associazione, che il violento era Davide Casu (l’uomo che con la sua denuncia ha fatto partire l’inchiesta sul “lager” di Ittiri ndc) e per questo si era dimesso». Anche il ruolo della donna all’interno dell’Aion è stato ridimensionato dall’avvocato: «Non era tesoriere, non lo è mai stata perché questo compito era assegnato al fratello di Dore. Lei si occupava di questioni dell’associazione soltanto il lunedì quando seguiva le lezioni».

Gli altri provvedimenti. Resta invece nel carcere di Rebibbia, su decisione del gip che ha rigettato l’istanza presentata dall’avvocato Francesca Vezzini, l’altra donna arrestata: Ornella Bombardieri, 62 anni, di Roma. Insieme a Carolina Greco – assistita dall’avvocato Ennio Masu e interrogata due giorni fa a Sassari – è stata identificata nell’ordinanza come «socio fondatore dell’Aion e avrebbe fornito un contributo all’azione dell’associazione inserendo nei siti internet e nei blog false testimonianze sulla guarigione dei malati».

Attesa per Dore, Peru e Fadda. Oggi il giudice, dopo aver sentito il parere del pm, potrebbe decidere sulla scarcerazione di Giuseppe Dore e Salvatore Fadda e sulla revoca dei domiciliari per il consigliere regionale Antonello Peru. Martedì, infatti, gli avvocati Marco Enrico e Luigi Esposito (difensori di Peru), Pietro Piras e Franco Luigi Satta (legali di Dore e Fadda) hanno depositato una memoria difensiva e chiesto l’attenuazione delle misure.

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