La Nuova Sardegna

Sassari

Alzheimer, montagna di soldi a Sorso per una Casa della salute

di Pier Giorgio Pinna
Alzheimer, montagna di soldi a Sorso per una Casa della salute

Polemica sui maxi-fondi al paese del consigliere regionale ed ex vicesindaco Antonello Peru. Appalto già assegnato, via ai lavori per assistere malati non autosufficienti

08 agosto 2012
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SASSARI. Indagini e polemiche: si apre un nuovo caso. All'improvviso, lungo la scia dell'inchiesta sul lager degli orrori, torna d'attualità una contestatissima delibera. Stavolta non è Ittiri ma Sorso al top delle discussioni. Discussioni tutte politiche, non di procedura o diritto penale. Sì, perché conoscendo il peso del consigliere regionale sorsese del Pdl Antonello Peru sulle questioni della salute, già un anno fa parecchi specialisti e numerosi operatori sanitari non si erano stupiti del fatto che su un totale di 25,6 milioni assegnati a servizi e residenze sanitarie dell'intera Sardegna solo alla cittadina della Romangia ne fossero andati la bellezza di 6, tutti per una Rsa con hospice destinata ad assistere anche malati di Alzheimer. «Una montagna di denaro», avevano commentato molti. «Soprattutto a fronte delle somme più modeste assegnate a "concorrenti" come Cagliari, Oristano, Quartu, Olbia», avevano incalzato altri, ricordando Sassari o Alghero, per le quali non era stato previsto neppure un euro.

Dissidi. Querelle che affondano le radici nelle profonde spaccature sulla gestione della sanità sarda tra maggioranza di governo e opposizioni? Può darsi. Ma queste divisioni, nel nord dell’isola, s’allargano non da oggi a temi politici che vedono tra i protagonisti lo stesso Peru, mentre dalla parte avversa sono schierati tanti rappresentanti del Pd e di Sel, insieme con medici e professionisti non allineati sulle posizioni della giunta regionale di centrodestra.

A ogni buon conto, in questo specifico caso, il quadro è apparso da subito evidente: l’esecutivo guidato da Cappellacci ha destinato - in modo certo doveroso - un consistente finanziamento per le cure a pazienti sardi terminali o non più autosufficienti, ma poco meno di un quarto dell'ammontare - riservato a 17 diversi destinatari - è approdato esclusivamente a Sorso. Incredibile? Paradossale? Grottesco? No, almeno stando alla stessa delibera regionale. Dove si spiega: «La scelta d’individuare Sorso come beneficiario del progetto è stata fatta in considerazione del numero degli abitanti di un Comune su cui gravita un bacino di utenza ancora più esteso quale possibile destinatario delle prestazioni socio-sanitarie erogabili dal centro polifunzionale». E ancora: «Si è inoltre tenuto conto che lo stesso Comune ha già predisposto un progetto dell’opera, sulla base di un precedente finanziamento, che consente una notevole riduzione dei tempi rispetto al termine ultimo di ammissibilità per la spesa, prevista per il 2015».

Attese. Nel frattempo, a poche ore dagli sviluppi dell'inchiesta partita da Ittiri, arriva la conferma che i lavori per la costruzione della "Casa della salute" a Sorso stanno per iniziare: la gara d'appalto è stata vinta da una associazione temporanea d'imprese e il centro diventerà presto realtà. Tuttavia, a causa dei rapporti che legano il principale accusato nell'inchiesta sugli orrori legati alle cure dell'Alzheimer al consigliere regionale ed ex vicesindaco di Sorso, la bagarre in queste ore riesplode. E tra gli oppositori di Peru, in una strategia della gestione della salute nel territorio dell’Asl 1 che continua a registrare aspri conflitti, si riparla di clientele e corsie tanto agevolate da far trascurare la presenza nel nordovest dell’isola di strutture che in passato si sono adoperate proprio per l’assistenza a persone non più autosufficienti, compresi i malati di Alzheimer.

Commenti. Per la verità, in una situazione che spesso sfugge ai consueti schemi destra-sinistra, non sono molti gli addetti ai lavori pronti a esporsi con nome e cognome nella polemica. Come vuole una tradizione consolidata, anzi, la tendenza più diffusa - sindacati a parte – è quella di nascondersi ciascuno dietro il proprio padrino politico, o supposto tale. Non entrando direttamente nel merito del caso riaperto a Sorso, comunque, il presidente dell’Ordine dei medici, Agostino Sussarellu, lo stesso dirigente che col suo direttivo aveva avviato una indagine a carico del neurologo Giuseppe Dore già all’inizio dell’anno, fa sapere che «è una vergogna pensare a come Sassari sia stata tagliata fuori da ogni canale di finanziamento non solo per gli hospice riservati a pazienti terminali, a partire dai fondi previsti dalla legge numero 39 del 1999, ma in genere sull’assistenza a malati non più autosufficienti».

Precedenti. In effetti, a voler restare soltanto su un livello strettamente cronologico, per quanto riguarda quest’area della Sardegna c’è davvero di che riflettere. Basti ricordare come in breve tempo abbiano cessato qualsiasi attività o l’abbiano ridotta al minimo Unità sanitarie che hanno svolto una funzione importante rispetto alle esigenze di pazienti malati di Alzheimer provenienti da tutta l’isola. Significative sotto quest’aspetto le chiusure - giustificate con la necessità di operare tagli e contenere le spese - dei centri specialistici esistenti al San Giovanni Battista di Ploaghe e al San Camillo lungo la vecchia strada che collega Sassari con Sorso, oltre che l’interruzione di parecchi contratti a progetto in centri di ricerca attivi nel territorio.

Opere. In questo stesso contesto, invece, non c’è naturalmente chi contesti a Sorso la possibilità di trovare un nuovo sviluppo economico e sociale anche attraverso l’espandersi delle cure sanitarie in questo settore. E com’è chiaro non sono né il Comune né l’attività dei suoi operatori specialistici al centro della questione. Tanto è vero che nessuno si sogna di contrastare l’inizio dell’attività di costruzione della “Casa della salute”, che dovrebbe sorgere in un’area di proprietà municipale lungo la strada dche porta alla Marina. Ma certo i maxi-finanziamenti, di fronte a troppe riduzioni di spesa, continuano a fare discutere.

Piano. Come fra l’altro si puntualizza nel sito dell’amministrazione comunale, l’importo complessivo dell’appalto a base d’asta è di 4 ml e 960mila euro. Mentre “la realizzazione di una residenza sanitaria assistita con nucleo hospice-casa della salute” - viene ancora chiarito - è affidata all’impresa Ati Coedil Sud Srl e Coimp Sud Srl con sede a Napoli in via Cervantes 55/5. Criterio di aggiudicazione: l’offerta più vantaggiosa. Segue l’elenco delle 15 altre società partecipanti che hanno tutte conseguito un punteggio più basso rispetto alla vincitrice. Insieme con Sorso, solo un altro paese grazie a quella stessa delibera può sorridere per aver avuto parecchi soldi per una Rsa e nucleo hospice: è Desulo con 4,4 milioni, il centro dov’è nato l’ex assessore alla Sanità Antonio Angelo Liori. Ma forse, commentano malevoli alcuni oppositori della giunta regionale, questo è solo un caso: come quello nato grazie all’abbinamento Sorso-Peru.

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