La Nuova Sardegna

Sassari

Violenze sui disabili: D’Onofrio scarcerata, oggi Peru davanti al gip

di Nadia Cossu
Violenze sui disabili: D’Onofrio scarcerata, oggi Peru davanti al gip

Sevizie ai disabili: per la neurologa disposti i domiciliari. Il marito di una paziente sceglie il silenzio. Il consigliere del Pdl ansioso di parlare con il magistrato

07 agosto 2012
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SASSARI. Di lei, leggendo alcune pagine dell’ordinanza del gip Carla Altieri, viene fuori l’immagine di una donna facilmente suggestionabile, una persona debole, manipolabile, quasi fosse succube del dottor Giuseppe Dore. Un bravo neurologo, questo sì, ma troppo impegnata a diffondere l’ “incriminato” protocollo terapeutico della psiconeuroanalisi applicata nel centro di cura «lager» di Ittiri, dove ha sede l’associazione Aion.

Il giudice, però, ha evidentemente ritenuto che non fosse più necessaria la detenzione in carcere e così nella tarda mattinata di ieri Marinella D’Onofrio, 52 anni, ha lasciato la cella di San Sebastiano per tornare a casa, a Sassari, dal marito. È l’unica, tra i cinque finiti a San Sebastiano, a esser stata scarcerata, «contenta e soprattutto serena» ha tenuto a precisare il suo avvocato Marco Manca. «Convinta della sua posizione, che ricalca perfettamente la memoria da lei presentata all’Ordine dei medici: ossia l’assoluta convinzione che la terapia di Dore, dal punto di vista tecnico, avesse delle grandi potenzialità». Terapia che a detta della D’Onofrio non contemplava in alcun modo la violenza fisica ma si basava esclusivamente «su esercizi di stimolo del cervello che erano stati applicati anche a suoi pazienti storici. Non voleva speculare – spiega l’avvocato Manca – Rifiutò persino di prendere in cura una paziente perché era troppo avanti con l’età. Se davvero avesse voluto guadagnare qualcosa avrebbe accettato di visitare chiunque. E in ogni caso lei era addetta al primo colloquio col paziente, non partecipava alle fasi successive». Un chiaro tentativo, da parte del legale, di dimostrare che la sua assistita non fosse a conoscenza di quello che succedeva in un secondo momento ai malati.

Sono giorni lunghi per gli avvocati dei quindici arrestati e dei sei indagati coinvolti nell’inchiesta della Procura di Sassari, accusati di associazione a delinquere «che si era costituita e operava – scrive il gip – al fine di realizzare una serie di truffe ai danni di numerosi malati (prevalentemente affetti da Alzheimer o da demenza senile) e dei loro familiari».

Ieri anche un altro arrestato, Cosimo Sarra, 68 anni, di Dolianova (dove ora si trova ai domiciliari), doveva essere interrogato dal giudice. «Ma si è avvalso della facoltà di non rispondere – ha spiegato il suo avvocato Roberto Olla – è molto provato e non era in grado in questo momento di sottoporsi a un interrogatorio o di spiegare la propria posizione. Lo farà a fine agosto». Sarra è l’uomo che – stando agli accertamenti – aveva picchiato con calci e pugni in diverse occasioni la moglie Agnese, malata di Alzheimer.

E in tribunale è stato sentito anche Gianfranco Dettori, 34 anni, di Sennori, arrestato anche lui con l’accusa di aver dato un contributo all’associazione promuovendo la terapia sul proprio profilo facebook secondo le indicazioni fornitegli da Dore. Difeso dagli avvocati Lorenzo Galisai e Marco Enrico, Dettori, medico chirurgo, ha raccontato al giudice di aver conosciuto Dore durante gli studi e di essersi iscritto all’Aion ma di non aver mai visto neppure un paziente.

Oggi invece è il giorno del consigliere regionale del Pdl, Antonello Peru, accusato «di aver fornito il suo contributo anche ricorrendo alle conoscenze personali (Regione e Asl nd r) per la definizione della stipula della convenzione e impegnandosi per successivi progetti di collaborazione con la Asl stessa, anche progettando la partecipazione dell’associazione a bandi blindati». Il suo avvocato Marco Enrico ieri ha detto che Peru «attende con impazienza di parlare con il magistrato. È estraneo a episodi di violenza, sono pochissime le affermazioni che lo riguardano e a queste ribatteremo punto per punto». E sempre oggi l’avvocato di Giuseppe Dore, Pietro Piras, depositerà una memoria difensiva: «Il mio cliente sta benissimo, è tranquillo e sono sicuro – ha detto il legale – che verrà prosciolto».

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