La Nuova Sardegna

Sassari

«Liberiamo il Golfo da scarichi a mare»

di Paoletta Farina ; di Paoletta Farina
«Liberiamo il Golfo da scarichi a mare»

Consorzio industriale e Comune di Sorso propongono ad Abbanoa di poter utilizzare il depuratore di Porto Torres

01 luglio 2012
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SASSARI. Venti chilometri e più di costa del Golfo dell’Asinara, da Porto Torres a Marritza, liberi da scarichi fognari e miasmi, con una drastica riduzione, quindi, dell’attuale impatto ambientale, con un risparmio di costi di gestione per il trattamento delle acque e con il loro recupero per l’irrigazione. È quanto si otterrebbe se andasse in porto il progetto di sfruttare le potenzialità del depuratore del Consorzio industriale situato nell’area di Porto Torres. Uno dei più grandi d’Europa e attualmente sottoutilizzato per effetto della crisi che ha visto chiudere quasi tutte le attività produttive legate alla chimica. Un progetto che trova concordi lo stesso Consorzio, i Comuni di Sorso, Sennori e Sassari e la Provincia. E che vede già da anni impegnata la cittadina della Romangia in alternativa al raddoppio del proprio depuratore, previsto da un intervento di Autorità d’ambito e Abbanoa, che inciderebbe negativamente non solo sul litorale, perchè i reflui trattati scaricherebbero nel Rio Silis che a sua volta scaricherebbe a mare, ma anche sulle attività agricole e turistiche operanti nella zona.

La “marea gialla” che ha stravolto la spiaggia algherese di Maria Pia è un fenomeno a cui si guarda con preoccupazione e allora perché non prevenirlo anche in altre acque? E avere chilometri di arenile “waste water free” (privi di scarichi a mare) sarebbe non solo un’assoluta novità per la Sardegna ma consentirebbe davvero il risanamento della fascia costiera. I depuratori privati, spesso insufficienti e inadeguati e fonte di emergenze in seguito al sovraccarico durante la stagione estiva, diventerebbero stazioni di pompaggio che indirizzerebbero le acque verso la zona industriale turritana.

«Già nel mio programma elettorale – dice Giuseppe Morghen, sindaco di Sorso – avevo individuato la necessità di rimodulare il sistema di depurazione nella fascia costiera comunale. Al momento è in piedi il cosiddetto “progetto Giglio” dal nome dell’ingegnere che lo ha redatto, che prevede una condotta da Platamona verso il nostro impianto di depurazione con un ampliamento già finanziato. Noi vorremmo, appunto, invertire il percorso, con la costruzione di una condotta sempre da Platamona verso Porto Torres ed evitare l’attuale scarico sul Rio Pedrugnano e da lì alla Marina».Un’operazione che praticamente si pagherebbe da sè con i finanziamenti, 8 milioni di euro circa, destinati al potenziamento del depuratore sorsese che serve anche il Comune di Sennori. La proposta di Morghen è di trasformare l’impianto consortile in una vasca di accumulo per i due Comuni rivieraschi e in una delle nove stazioni di pompaggio del litorale alle quale si potrebbero collegare hotel, residence, villette e camping. «Abbiamo presentato la nostra proposta ad Abbanoa e non ci è stato detto di no, ma ancora non siamo arrivati al dunque», afferma Morghen. La burocrazia, si sa, ha i suoi tempi, se si pensa che il progetto “Giglio” va avanti da una decina di anni. Prezioso alleato è il Consorzio industriale. Il depuratore è gestito da Asa, società in house del Cip, che ha visto ridursi drasticamente il suo fatturato con la crisi economica, a costi di gestione invariati. Per il presidente Franco Borghetto non sfruttare l’impianto appieno è un controsenso: «Abbiamo a disposizione un’infrastruttura costruita con i soldi dei cittadini che può contribuire a migliorare la qualità ambientale di una costa che insegue sogni di turismo, ma non riesce a concretizzarli. E siamo in un momento in cui è difficile realizzare interventi per mancanza di finanziamenti pubblici. Inoltre una riduzione degli introiti rischierebbe di avere riflessi sull’occupazione. E occorre l’attenzione di tutti perché ciò non avvenga».

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