La Nuova Sardegna

Sassari

Abbanoa a San Sebastiano per l’emergenza idrica

di Elena Laudante

Tecnici in carcere all’indomani della protesta dei reclusi rimasti a secco Mercoledì incontro tra direzione, gestore e garante per trovare una soluzione

24 giugno 2012
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. I tecnici di Abbanoa ieri sono entrati a San Sebastiano per trovare una soluzione al black out idrico. All’indomani della protesta dei detenuti di venerdì, che di mattina avevano battuto le gavette alle sbarre delle finestre e minacciato lo sciopero della fame, oltre al gestore della rete sono intervenuti anche i vigili del fuoco. Nonostante la mancata erogazione di acqua nelle ore notturne, a causa della riparazione del depuratore di Truncu Reale, non rientri tra le “gravi emergenze idriche”, le loro autobotti hanno portato acqua per riempire i vasconi che alimentano la rete interna al penitenziario. Aggiungendosi all’acqua che da settimane porta la Protezione civile.

In via Roma i timori di una estate rovente restano. Per mercoledì è stato fissato un incontro tra il direttore del carcere Francesco D’Anselmo e i rappresentanti di Abbanoa, con la partecipazione del garante per i detenuti Cecilia Sechi: bisogna individuare una strategia che vada oltre gli interventi-tampone, come dal carcere hanno sostanzialmente chiesto alla prefettura, negli scorsi giorni. Molto dipenderà, ovviamente, dagli interventi programmati da Abbanoa sulla rete cittadina.

La distribuzione di acqua nel penitenziario con oltre 215 detenuti su una capienza tollerabile di 163, è un sistema che poggia su un equilibrio precario. Quando l’erogazione è completa, di notte l’acqua fornita da Abbanoa attraverso le tubazioni va ad alimentare vasconi da 90mila litri. Di giorno, questi bacini servono da complemento alla fornitura regolare, che da sola porta con difficoltà l’acqua ai rubinetti. Spesso la pressione è molto bassa, e solo grazie alle riserve i detenuti non restano all’asciutto. Va da sé che la mancata fornitura notturna comporta un razionamento delle risorse di giorno: l’acqua viene aperta un’ora di mattina, una prima del pranzo, una la sera, per la doccia. Direzione e polizia penitenziaria stanno cercando di limitare i disagi dei reclusi aumentando le ore d’aria, ma anche con tre nuovi grandi frigoriferi, uno per sezione tra quelle più affollate. E dovrebbero essere iniziati i lavori per realizzare quattro docce in più, che si aggiungono alle otto esistenti. Ci si lavano oltre 200 persone, quando non manca l’acqua. È da metà maggio che dietro le sbarre fanno i conti con i distacchi di Abbanoa. Secondo la direzione, inizialmente il preavviso dato dal gestore era talmente ridotto da non consentire l’intervento tempestivo delle autobotti. Poi il prefetto ha imposto maggior collaborazione, e i distacchi ora sono annunciati per tempo.

In Primo Piano
Il funerale

«Il nostro Stefano torna a casa»: all’ippodromo di Sassari la camera ardente per il giovane fantino

Le nostre iniziative