La Nuova Sardegna

Sassari

Cure anti-Alzheimer a Ittiri, indaga la Procura

di Elena Laudante
Cure anti-Alzheimer a Ittiri, indaga la Procura

Sotto la lente la terapia alla paziente di una Onlus di Ittiri: marito e badante in carcere per maltrattamenti e sequestro

12 giugno 2012
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SASSARI. La “ricetta” per curare l’Alzheimer con una terapia che avrebbe del miracoloso, se non fosse ora materia per la procura della Repubblica.

Sotto la lente della magistratura è finita un’associazione senza scopo di lucro, l’Associazione Italiana Operativa Neuropsichiatrica, sede a Bonorva e ufficio di rappresentanza a Ittiri, che dal 2011 vanta la presenza di ex-malati, cioè di persone che con il metodo della “Psiconeuroanalisi” sarebbero addirittura guarite, o almeno sostengono di esserlo in racconti affidati ad un partecipato blog collegato al sito ufficiale della Aion. Peccato che uno degli autori di questi post, un pensionato marito di una paziente in cura alla onlus, sia stato arrestato la settimana scorsa con l’accusa di maltrattamenti e sequestro di persona. Con lui la badante straniera, finita a San Sebastiano per due giorni per le stesse ipotesi di reato. Il giudice delle indagini preliminari ha concesso loro i domiciliari.

Non è chiaro dove sia la malata di demenza, circa 60 anni, che secondo gli accertamenti dei militari dell’Arma del Nucleo investigativo di Sassari, coordinati dal sostituto procuratote Michele Incani, sarebbe stata vittima di violenze da parte del marito e della colf. Sarebbe apparso come un caso isolato, un episodio familiare, se nei giorni scorsi non fosse stato sentito un testimone che gli inquirenti considerano molto importante, e che potrebbe aver fornito dettagli sulla terapia somministrata alla donna e ai suoi familiari, che come tanti si erano trasferiti a Ittiri - dalla Sardegna, ma anche dal resto d’Italia - per tentare una cura che l’associazione Aion ha mutuato dal suo “padre fondatore” - si legge nel sito - il neuropsichiatra Giuseppe Dore. Formalmente il dottore, specializzato in Neurologia alla clinica sassarese, non è coinvolto nell’inchiesta. Dore è un medico quarantenne molto carismatico. La sua tesi di specializzazione - anno accademico 2006-2007 - è incentrata su un «Nuovo paradigma teorico-terapeutico dell’isteria, esemplificato in un caso di distonia focale in un soggetto maschile». Non ha alcun ruolo ufficiale nell’associazione - che ha come scopo «la solidarietà fra malati e i loro parenti» - ma a lui la onlus sembra ispirarsi. Nel 2010 lui stesso aveva illustrato il nuovo metodo per bloccare la malattia degenerativa in un incontro con la stampa.

Tornando all’inchiesta, il fascicolo è stato aperto da pochi mesi: le indagini sono ancora in corso e potrebbero riservare sviluppi continui. La notizia dei due arresti ha destato una rezione forte tra i soci della Onlus. In un comunicato postato sul blog il 10 giugno, dal titolo “Un regalo per tutti”, «i famigliari» mostrano le lastre del cervello di un paziente guarito, «prove strumentali» pubblicate in seguito alle «recenti e scandalose operazioni investigative - si legge nel blog - perpetrate ingiustamente nei confronti dei pazienti sotto trattamento psiconeuroanalitico». Il riferimento agli arresti della scorsa settimana è chiaro.

«Gli abusi subiti sono alquanto sufficienti per far sì che i successi sulla patologia cerebrale conseguiti dalla Psiconeuroanalisi - scrive ancora l’anonimo sulla pagina Web personale della Onlus - vengano resi noti mediante i mezzi moderni di comunicazione mondiale qual è Internet». Per poi concludere con l’individuazione del “nemico”: «Quando anzidetto sembrerebbe irritante per alcuni esponenti del mondo accademico e non, a tal punto di indire una feroce crociata nei confronti sia della conoscenza che darebbe tali risultati, cioè la Psiconeuroanalisi, che del medico ideatore», mai citato.

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