La Nuova Sardegna

Sassari

«Ztl? Cambiate le regole»

di Luca Fiori
«Ztl? Cambiate le regole»

I negozianti al Comune: un’area più sicura, meno vasta e con orari più flessibili

03 giugno 2012
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SASSARI. Meno vasta, con fasce orarie in cui il divieto assoluto di varcare gli ingressi ai mezzi non autorizzati sia interrotto, ma soprattutto più sicura. Due mesi e mezzo dopo l’inaugurazione, sono le principali modifiche che i commercianti che lavorano all’interno dell’Area blu chiedono di apportare alla Ztl, la zona a traffico limitato che ora fa discutere e storcere il naso a più di un operatore del commercio. «In tutto il mondo - spiega Marco Bonino dell'omonima profumeria nei portici di piazza Castello - le Ztl sono organizzate per fasce orarie. Qui dentro siamo prigionieri e il flusso delle persone che scelgono di venire in centro naturalmente è diminuito. Il Comune su questo argomento – conclude Bonino – ha tirato su un muro e non vuole sentire le nostre ragioni». Per farsi ascoltare martedì mattina i gestori di 300 attività hanno programmato una serrata generale: giù le saracinesche per un’ora e tutti a Palazzo Ducale. Il sindaco però non potrà riceverli, per la visita nell’isola del ministro Fabrizio Barca, e forse si dovrà trovare un’altra data per il confronto. Le proposte per modificare le regole della Ztl i negozianti le hanno scritte sulla locandina che martedì incolleranno alle vetrine. «La prima cosa che chiediamo – spiega Roberto Carta, dell’Officina Profumo di Santa Maria Novella, in Largo Cavallotti – è il riconoscimento dello stato di crisi del commercio cittadino. Da due anni suggeriamo all’amministrazione l’inversione del senso di marcia di viale Italia per portare le persone verso e non fuori la città, ma nessuno ci ascolta. E poi in largo Cavallotti – conclude Carta – da un mese viviamo la situazione grottesca per l’impalcatura costruita dopo la caduta dei calcinacci dal grattacielo: nessuno, nonostante siano completati i lavori si assume la responsabilità di far smantellare il ponteggio costruito sul lato destro. Spero che non pensino di toglierlo il 13 agosto per consentire la discesa dei Candelieri». Lo stesso problema che, secondo gestori e dipendenti, sta mettendo in ginocchio l’Ottica Perella. «Questo negozio esiste dal 1985 – spiega Maddalena Brandis – e a tutte le ore del giorno è stato sempre pieno di gente, oggi non entra più nessuno». Ma dentro la Ztl c’è anche chi, proprio alcuni giorni fa ha deciso di tirare nuovamente su una serranda storica che alcuni mesi fa era stata abbassata. «Abbiamo scelto di investire nel centro – spiega Giovanni Satta, del bar Mokador in piazza Castello – perché ci crediamo. La Ztl? Credo che sia necessario consentire l’ingresso a tutti dalle 13 alle 16 e dalle 19 alle 8 del mattino, come accade altrove». Ma non è solo questione di orari. Per molti il perimetro disegnato dal Comune è troppo grande. «Non ha senso – spiega Mario Fanari, del negozio Carpisa in largo Brigata Sassari – avere un’area interdetta così grande, strade come via Enrico Costa e via Cavour non fanno parte del centro storico e credo siano penalizzate dalla chiusura imposta dalla Ztl». E poi c’è anche chi, come Marco Sanna, del bar Secchi in piazza Rosario ne fa una questione di sicurezza: «Il centro è diventato un deserto e la rapina di un mese fa alla gioielleria Chieffi, in pieno giorno, ha dimostrato che non ci sono controlli. Credo inoltre – continua Sanna – che il Comune dovrebbe rivedere gli orari d’ingresso». Per Lucio Nali sarebbe utile «pensare a riaprire l’arteria che dall’emiciclo Garibaldi, passando per via Brigata Sassari e via Cagliari, arriva fino a viale Umberto».

Ma in mezzo a tante critiche ci sono anche i consensi. Tra i più contenti gli amanti delle due ruote. «Direi che è ancora presto per lamentarsi – dice Dimitri Paolini, docente universitario di Economia, residente in piazza Tola, che gira in bicicletta per il centro con moglie e figli – per cambiare la mentalità delle persone occorre tempo». Con un po’ di elasticità negli orari la Ztl sarebbe perfetta per Riccardo Piras del Gusta Vinho’s di via Arborea, Rino Berdini, della pizzeria Terzo tempo di via Lamarmora e Manuel Pilo, della pizzeria Retrò in via Canopolo. Ma c’è anche chi nell’Area blu non trova nessun difetto. «Va benissimo così – spiegano Manuela Pala, del negozio Da Dha in via Turritana e Valentina Carta della salumeria da Adelaide in via Capo d'oro – noi martedì non abbasseremo la serranda».

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