Università, accordo con la Regione per i percorsi lavoro
Un patto tra gli atenei e l’assessore Liori per creare percorsi formativi post laurea: nasceranno specialisti in turismo e pubblica amministrazione
SASSARI. Un patto tra le Università di Sassari e Cagliari e l’Assessorato regionale al Lavoro per creare, in collaborazione con l’Associazione degli industriali, dei percorsi formativi post laurea finalizzati a preparare figure professionali di livello medio alto che opereranno nel settore del turismo e all’interno della pubblica amministrazione. L’accordo è stato presentato stamattina nell’aula magna dell’Università di Sassari dai due rettori, Attilio Mastino e Giovanni Melis e dall’assessore regionale al Lavoro Antonello Liori. L’intento del protocollo è creare nuova occupazione, rispondendo in maniera mirata ed efficace ai bisogni del mondo produttivo, migliorare le competenze, le professionalità e la capacità imprenditoriale nei settori strategici dell’economia attraverso la programmazione di percorsi di «Alta Formazione».
L’accordo, firmato lo scorso dicembre, darà vita a quattro corsi annuali finanziati dalla Regione, che partiranno a ottobre. Tre sono finalizzati a preparare distinte figure professionali di livello medio-alto che opereranno nel settore del turismo, un altro è rivolto ai giovani in cerca di prima occupazione, orientato a un inserimento all’interno della pubblica amministrazione. In quest’ultimo caso, il corso - che sarà realizzato con la collaborazione della scuola Sant’Anna di Pisa e con altre università europee, prevede la riqualificazione e l’aggiornamento professionale di personale delle amministrazioni locali, con le quali sarà elaborato un percorso comune che individui con puntualità i fabbisogni formativi e fissi le regole con i reciproci doveri e le reciproche responsabilità con l’obiettivo di accrescere i livelli di efficienza e di efficacia delle amministrazioni.
«Per rispondere nella maniera più soddisfacente a questa sfida - ha spiegato il rettore Mastino - l’Università è chiamata ancora di più a concepirsi come intelligenza collettiva, occorre , cioè uno sforzo comune per la costruzione di un metodo di lavoro nel quale la partecipazione dei singoli assume il valore di un patrimonio unitario e dove le competenze e le capacità professionali di ciascuno sono messe al servizio di tutti, sia nel momento della gestione che della realizzazione del percorso formativo».