La Nuova Sardegna

il ricorso dell’aias 

I fondi alla sanità privata il Tar deciderà a ottobre

I fondi alla sanità privata il Tar deciderà a ottobre

CAGLIARI. La delibera della discordia resta in piedi. Niente sospensiva, tutto rimandato al 18 ottobre. Quel giorno il Tar si pronuncerà sulla richiesta presentata dalle strutture sanitarie private...

24 giugno 2017
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CAGLIARI. La delibera della discordia resta in piedi. Niente sospensiva, tutto rimandato al 18 ottobre. Quel giorno il Tar si pronuncerà sulla richiesta presentata dalle strutture sanitarie private che contestano la procedura stabilita dalla giunta per l’assegnazione delle risorse agli erogatori che operano in convenzione. Oggetto del contendere è una delibera del 9 maggio che prevede una ripartizione differente rispetto al solito delle risorse destinate alla riabilitazione. Le strutture come Aias e Acris hanno denunciato un taglio dei fondi di circa il 30 per cento, a causa del quale – è stato detto anche nella recente manifestazione sotto l’assessorato alla Sanità – le aziende saranno costrette a licenziare una quota di dipendenti proporzionale alle risorse che verranno a mancare. In realtà l’ammontare complessivo dei tetti di spesa – a eccezione di 1 milione di euro in meno in passato destinato all’ex Ipab di Ploaghe, ora struttura pubblica – resta invariato: 62 milioni di euro. Ciò che cambia è la ripartizione: l’80 per cento sarà erogato subito alle strutture, mentre il rimanente 20 per cento sarà utilizzato dove più serve secondo il giudizio del manager dell’Ats Fulvio Moirano. Che punta ad accorciare le liste d’attesa potenziando l’offerta riabilitativa nei territori in cui in questo momento è carente. Una decisione che ha suscitato clamorose proteste e un ricorso al Tar. Il tribunale, prima di decidere sulla validità della delibera, dovrà esaminare gli effetti della sua applicazione. A sperare che il testo resti in piedi sono i lavoratori dell’Aias, da 8 mesi senza stipendio: la delibera prevede infatti la possibilità per la Regione di recedere dagli accordi contrattuali con gli erogatori di servizi nel caso questi non paghino regolarmente gli stipendi ai dipendenti. (si. sa.)



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