La Nuova Sardegna

G7 Trasporti: Sardegna, Corsica e Baleari incalzano la Ue

Foto di gruppo dei ministri dei trasporti al G7 (foto Rosas)
Foto di gruppo dei ministri dei trasporti al G7 (foto Rosas)

Viene proposto il mobility compact, un contratto attraverso il quale i vettori aerei si impegnano, dietro contributo pubblico, ad assicurare un aumento del flusso di passeggeri in entrata nei periodi di bassa stagione

22 giugno 2017
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CAGLIARI. Sono sei le proposte che i presidenti della Regione Sardegna, Francecso Pigliaru, della Comunità Autonoma delle Isole Baleari, Francina Armengol, e del Consiglio esecutivo della Corsica, Gilles Simeoni, hanno presentato in un documento sull'insularità al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che sta presiedendo il G7 Trasporti a Cagliari.

Nella bozza del documento viene proposto il mobility compact, un contratto attraverso il quale i vettori aerei si impegnano, dietro contributo pubblico, ad assicurare un aumento del flusso di passeggeri in entrata nei periodi di bassa stagione. Inoltre si propone di realizzare il metro-aereo con oneri di servizio pubblico per collegare le tre isole tra loro e i rispettivi Paesi per una «continuità territoriale mediterranea». Le regioni insulari vorrebbero anche prevedere la possibilità di stabilire tariffe fisse e potersi interconnettere nelle reti di trasporti europee e nei corridoi di trasporto. Inoltre nell'ambito della cooperazione transfrontaliera Corsica, Sardegna e Baleari sollecitano alcune modifiche del limite massimo attualmente stabilito di 150 km dalla costa continentale. Proposte anche sul versante del trasporto merci per prevedere alcune agevolazioni fiscali.

«Abbiamo trovato una porta aperta per il nostro G3 Corsica- Baleari- Sardegna per chiedere al G7 di riconoscere l'insularità come caso speciale e mi pare sia andata molto bene - ha detto Pigliaru dopo avere consegnato il documento a Delrio - abbiamo concordato con il ministro che costruiremo un percorso comune per andare a Bruxelles accompagnati dai rispettivi Stati che condividono con noi i termini del problema».

«Credo che quello di oggi sia un passo molto importante: più di 3 milioni di abitanti, tutti insieme, stanno reclamando delle distinzioni specifiche per le regioni insulari periferiche e dare benefici ai nostri cittadini - ha detto Armengol - Non c'è niente di più ingiusto che trattare in maniera uguale situazioni diverse e non si può trattare in modo uguale un'isola come il territorio continentale: è un'ingiustizia alla quale bisogna porre rimedio».

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