La Nuova Sardegna

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«Basta con i tagli agli organici» 

«Basta con i tagli agli organici» 

Il sindacato critico verso i piani di dimensionamento e la legge 107

22 giugno 2017
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SASSARI. Stop ai continui tagli agli organici disposti da piani di dimensionamento scolastico calati dall’alto senza tenere conto delle esigenze delle singole realtà. E basta anche ai dirigenti scolastici obbligati ad avere in dotazione il dono dell’ubiquità perché titolari di incarichi in diverse scuole. Molto meglio, suggerisce la Uil, fare in modo che ogni istituto abbia un direttore, superando l’attuale dettato normativo che dispone la presenza in organico di dirigente scolastico e dsga (direttore servizi generali e amministrativi) solo negli istituti con oltre 600 alunni (400 nelle zone montane). Di questi temi e di altri aspetti della legge 107, quella della buona scuola, hanno discusso i vertici della Uil scuola nell’incontro di formazione che si è svolto ad Alghero. Presenti il segretario nazionale Giuseppe d’Aprile, il segretario regionale Alessandro Cherchi e la segreteria territoriale Uil scuola Sassari e Gallura con Paola Maccioccu e Federico Fadda. D’Aprile e Cherchi si sono soffermati su alcune “storture”della legge 107 del 2015. Per esempio la contestata novità della chiamata diretta dei docenti: «Scegliere gli insegnanti – ha detto Cherchi - è un modello adottato dalle scuole private che hanno come loro fine un’educazione caratterizzata da una visione specifica. Scegliere il personale è un atteggiamento che si addice al titolare di un’azienda che ha sicuramente finalità diverse da quelle dell’interesse collettivo, proprio invece delle scuole statali». Se il contratto sulla mobilità «ha modificato alcuni degli errori della 107», la Uil scuola invita a tenere la guardia alta perché «il pericolo della privatizzazione della scuola è sempre incombente proprio perché il modello della legge è il sistema delle scuole private. Il docente che dagli ambiti viene assegnato a una scuola deve avere la certezza – ha aggiunto Cherchi – che ciò avvenga per criteri oggettivi e non per logiche di tipo clientelare che dovrebbero essere spazzate via».

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