La Nuova Sardegna

Erriu: «Una legge con regole certe» 

Erriu: «Una legge con regole certe» 

Urbanistica, l’assessore replica a Soru: «Troppi 113 articoli? Il Ppr ne ha 112»

21 giugno 2017
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CAGLIARI. Per tutto il giorno ha masticato le parole sentite in prima fila la sera precedente. L’assessore regionale Cristiano Erriu ha ascoltato con attenzione le parole del padre del Ppr Renato Soru. Di fatto una bocciatura della nuova legge urbanistica. Soru sostiene che la legge lasci spazio a troppe deroghe. E contesta la possibilità di aumenti volumetrici anche nella fascia dei 300 metri dal mare. Soru ha anche proposto di accettare la proposta di legge presentata in consiglio dai consiglieri Demontis e Collu, più agile e più vicina al modo di pensare del leader Pd. Che ha contestato anche il numero di articoli, 113, del testo di Erriu. «L’idea che una legge sia tanto più facile da applicare quanti meno articoli abbia è suggestiva ma contraddetta dalla realtà – risponde l’assessore all’Urbanistica –. Le leggi regionali non si misurano a metraggio. Ben scritte non sono quelle “piccole”, ma quelle che affrontano i problemi noti e sperimentati nell’esperienza quotidiana. Il contatto costante con quanti le norme le applicano, ha contribuito proprio alla scrittura della proposta di legge, aggiungendo, piuttosto che togliendo. Ogni qual volta una legge ha lasciato fuori dei casi o delle situazioni, si è dovuti intervenire con circolari e delibere che hanno, queste sì, reso difficile la vita a amministratori, operatori e cittadini. Questo è il concetto che sta a monte della formula del Testo unico. D’altro canto, che la misura degli articoli venga proprio dal padre morale del Ppr non può che stupire, tenuto conto che quel piano – un piano, si badi bene, che affronta molte meno problematiche di un testo unico – di articoli ne ha 112, uno solo in meno dei 113 della nuova proposta di legge, e forse con qualche difetto di chiarezza, se il Tar, il Consiglio di Stato e la Corte Costituzionale sono dovuti intervenire per cancellarne o modificarne non pochi articoli. Così come non si comprende – aggiunge Erriu – da dove sia scaturito il fuorviante conteggio delle 240 pagine della proposta di legge, forse da una stampa in corpo 24, visto che alla stampa normale risultano 73 pagine, allegati compresi». Poi la replica sulle volumetrie nella fascia dei 300 metri: «Anche una legge più snella spesso può essere di difficile lettura. È singolare leggere nelle dichiarazioni di chi afferma di aver contribuito alla sua stesura che quella legge renderebbe inammissibili gli incrementi volumetrici per gli alberghi nei 300 metri dalla battigia, quando tanto il relativo art. 43 comma 3 quanto la relazione, li ammettono nella misura del 25% non dissimilmente dalla proposta della Giunta e senza richiederne la giustificazione attraverso un piano aziendale.

La verità – conclude Erriu – è che il disegno di legge della Giunta dispone regole certe e pone tutti in condizioni di certezza giuridica».

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