La Nuova Sardegna

«Ciao Erika», sul cancello un mazzo di fiori 

«Ciao Erika», sul cancello un mazzo di fiori 

Lo ha portato un vicino di casa a Lu Fraili: «Non la conoscevo ma mi dispiace tanto per lei»

14 giugno 2017
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SAN TEODORO. «Non conoscevo la povera Erika, ma vivendo a 30 metri da quella casa, mi è venuto in mente di portarle un mazzo di fiori, visto che a San Teodoro nessuno lo ha fatto, e visto che c’è troppa indifferenza». Gian Piero Saba, 47 anni, originario di Bonorva, abita a pochi passi dalla villetta di via Nazionale 4 dove domenica mattina è avvenuto il delitto di Erika Preti, e ieri mattina, dopo aver letto le cronache dell’orrore, ha deciso di compiere un gesto sensibile. È uscito di casa con la sua carrozzella, e la mamma al suo fianco, ha comprato un mazzo di fiori, e poi li ha sistemati sul cancello di via Nazionale, dove ancora campeggiano i nastri che indicano che la casa è sotto sequestro giudiziario. «Si è stupita anche la fiorista – racconta Gian Piero Saba – mi ha detto che quello era il primo gesto carino che vedeva legato alla vicenda di Erika». «Il fatto è che – spiega ancora – sono giorni che su questa vicenda leggo solo commenti brutti o impropri. Troppe persone credono di essere giudici, avvocati, e si sostituiscono alla legge e agli investigatori. Io, con il mio gesto, ho voluto solo dir loro che di fronte a queste vicende bisognerebbe solo stare in silenzio, e al massimo dedicare una preghiera a chi non c’è più. O un mazzo di fiori. Nel mio, ho voluto scrivere solo “Ciao, Erika”. Non la conoscevo, non l’avevo mai vista nel vicinato, so che veniva qui ogni tanto per le vacanze, ma mi dispiace che sia finita in questo modo per lei. Nessuno di noi si è accorto di niente, domenica mattina. Io ho scoperto che era successo qualcosa solo sul tardi, quando ho sentito il rumore dell’ambulanza. Non doveva finire così, povera ragazza, davvero». (v.g.)

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