La Nuova Sardegna

innovazione nei campi 

L’esperimento importato dal Nord 

L’esperimento importato dal Nord 

Il test: due ettari e mezzo di coltivazione pregiata nel Campidano

11 giugno 2017
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ORISTANO. La prima coltivazione sperimentale era stata allestita in Lombardia. Come tutte le sperimentazioni, il riso nero “gioiello” era poco più che un fenomeno coltivato in filari dove avveniva la selezione dei chicchi migliori per le prove.

E proprio nel Nord Italia è stato scoperto dall’azienda oristanese che è molto attiva nel campo dell’innovazione agricola e che ha deciso di provare a trasferire il riso nero nelle risaie dell’hinterland oristanese lasciandogli due ettari e mezzo di spazio in un’estensione che raggiunge i 120 e affiancando il gioiello alle produzioni di “superfini” come il Carnaroli e il Gange aromatico. Le prime prove sono iniziata nel 2016 quando c’è sta la prima semina e il primo raccolto. I risultati hanno incoraggiato i produttori che hanno insistito sul riso nero che, alla fine dell’estate, darà il secondo raccolto: «La semina avviene i primi giorni di maggio mentre il raccolto è pronto a settembre», spiega il responsabile commerciale dell’azienda, Felice Passiu.

Il tipo di semina è quello che soddisfa maggiormente gli agricoltori che vanno alla ricerca delle qualità garantite dai prodotti biologici perché si consuma meno acqua e l’impatto energetico sulla coltivazione è relativo mentre è quasi del tutto assente la presenza delle erbe infestanti. Una garanzia di qualità che si sposa con le caratteristiche di un territorio particolarmente adatto alla coltivazione del riso: il caldo dei mesi estivi e l’umidità garantita dalla vicinanza con il mare e con le zone umide che costellano l’area vicina al capoluogo sono una caratteristica fondamentale che si sposa alla perfezione con la fertilità delle terre e , soprattutto, con la capacità idrica che spesso manca nelle altre zone dell’isola e che è anche qualitativamente superiore perché limpida. Sono questi i motivi per cui nella zona del Campidano di Oristano sono nate diverse aziende che si occupano della coltivazione del riso sin dal diciannovesimo secolo. L’ultimo arrivato nella rosa delle produzioni oristanesi è proprio il “gioiello” dell’azienda Passiu che adesso si è sottoposto al giudizio dei mercati.

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