La Nuova Sardegna

Regione, il governo impugna la legge di stabilità. Pigliaru furibondo: persecuzione

Francesco Pigliaru, presidente della Regione
Francesco Pigliaru, presidente della Regione

Il presidente della giunta contesta duramente la decisione del governo nazionale: si continua in modo incomprensibile a pensare solo alla forma

10 giugno 2017
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CAGLIARI. Il governo, su proposta del ministro degli Affari regionali, ha impugnato la Legge di stabilità 2017 della Regione Sardegna. La notizia è stata diffusa dalla Regione insieme alla reazione del presidente Francesco Pigliaru. Che non l'ha presa bene: «Da Roma - afferma - si continua in modo incomprensibile a pensare solo alla forma, con un atteggiamento che inizia a diventare persecutorio mentre noi chiediamo da tempo di concentrarsi sulla sostanza».

«La legge di Bilancio invece - prosegue Pigliaru -, che della manovra finanziaria è la parte sostanziale, è passata indenne, ecco perché la decisione risulta incomprensibile: chiederò immediatamente un incontro urgente al ministro Costa per avere tutti i chiarimenti necessari. Nonostante le interlocuzioni hanno impugnato una norma sugli investimenti nella Sanità che vale per il 2020 e che avevamo concordato di sistemare con il primo intervento utile, e un'altra formalità in materia di personale sulla Centrale Unica di committenza. Entrambe non spostano di una virgola l'impianto della Finanziaria che rimane perfettamente operativa».

«Da mesi - ha ricordato il governatore - stiamo rivendicando il diritto a non pagare più gli accantonamenti, prelievo fisso che ha di fatto modificato unilateralmente il nostro Statuto facendo entrare meno soldi di quelli che ci spettano, stiamo dicendo che non è giusto farci pagare anche i farmaci innovativi, stiamo chiedendo di poter utilizzare i nostri soldi per fare politiche di sviluppo per uscire dalla peggior crisi di sempre: queste sono le questioni sulle quali stiamo chiedendo al Governo di concentrarsi».

«Mentre su numerosi tavoli e su importanti vertenze si lavora con buono spirito di collaborazione, dall'altra si fanno scelte incomprensibili come questa che puntano a esacerbare il conflitto, violando le regole di base di una leale collaborazione. Basta accanirsi sulla forma», ha sottolineato Pigliaru. 

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