La Nuova Sardegna

Deiana lancia il progetto “Habitus” 

Deiana lancia il progetto “Habitus” 

Il presidente dell’Anci: una rete di sindaci metta inseme domanda e offerta

03 giugno 2017
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SASSARI. Non ha solo il vestito buono da presidente dell’Anci. Emiliano Deiana per prima cosa è un sindaco di un piccolo paese. Bortigiadas ha 775 abitanti, fa parte della black list dei paesi che entro 40 anni spariranno per colpa dello spopolamento. Deiana non si è rassegnato a fare il contabile dell’ineluttabile. Ad assistere alla fine del suo paese. Si è armato di idee e iniziative. Ha cercato di fare squadra, e prima di diventare presidente dell’Anci si è unito con altri sindaci della Gallura. «Abbiamo pensato a un progetto che abbiamo chiamato Habitus – spiega Deiana –. È nato come una delle iniziative che combatte lo spopolamento. In Sardegna, e in particolare nei centri dell’interno, abbiamo un patrimonio edilizio inestimabile. Ma in molti casi è abbandonato e deprezzato. Rischia di invecchiare e cadere a pezzi. C’è un dato che riguarda tutta l’isola e ci deve far riflettere. Il 35 per cento degli immobili sono sfitti e chiusi. Un patrimonio che si deve valorizzare e che potrebbe dare una possibilità di sopravvivenza in particolare ai comuni che rischiano di scomparire per lo spopolamento». Da qui l’idea del progetto partito in Gallura. «Con altri sindaci abbiamo pensato di mettere in contatto chi vuole vendere casa con chi la vuole comprare. Ma nessuno fraintenda, non vogliamo diventare una Tecnocasa comunale. Vogliamo creare un ponte, lavorare da facilitatori. Spesso chi è alla ricerca di un immobile non sa che esistono delle offerte in comuni della Sardegna che possono offrire una alta qualità della vita. Ma è chiaro che domanda e offerta si possono incontrare solo se si rispettano determinate condizioni. Se si valorizzano le caratteristiche edilizie di immobili storici, se si ragiona in termini di recupero dei centri storici. Se non si pensa a un ulteriore consumo del suolo. Il tema è quello della residenzialità: temporanea o definitiva». Ma Deiana non vagheggia piccoli borghi fuori dal tempo. «È indispensabile che tutti i centri dell’iterno siano dotati di servizi, come la banda ultralarga. Deve essere possibile per l’architetto lavorare nello stesso modo dal suo studio a Milano o a Bortigiadas. Questo progetto si può, o meglio si dovrebbe, estendere a tutta la Sardegna. Spero che possa avere i finanziamenti da parte della Regione per essere portato avanti». (l.roj)
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