La Nuova Sardegna

Veranu, la mattonella 2.0 che genera energia pulita 

di Salvatore Santoni
Veranu, la mattonella 2.0 che genera energia pulita 

Il pavimento intelligente è stato creato da un gruppo di giovani di Capoterra Con una “passeggiata” possibile ricaricare il telefono o accendere un lampione  

31 maggio 2017
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SASSARI. Secondo alcuni, 10mila passi al giorno tolgono il medico di torno. Per un gruppo di startupper sardi, oltre che per tenersi in salute, presto le passeggiate saranno utili per ricaricare completamente la batteria di uno smartphone. Ai più pigri, invece, basteranno venti passi per dare corrente a un lampione a led. È quello che fa la mattonella 2.0 di Veranu, una start up di Capoterra che si è inventata una soluzione per la pavimentazione che genera energia pulita dal semplice calpestio. Un’idea che col crowdfunding ha raccolto capitali per 184mila euro: oltre il doppio rispetto alle previsioni. Energia umana. Il mercato ha abituato i consumatori a sistemi che utilizzano l’energia rinnovabile generata dalla natura, come funziona con il solare o l’eolico. L’idea di Veranu, invece, è di far produrre energia direttamente alle persone. E così, da domani fare una passeggiata per strada o spingere il carrello tra gli scaffali del supermercato potrebbero creare energia pulita.
Come funziona. Il segreto della mattonella 2.0 è tutto nell’effetto piezoelettrico. Significa che converte l’energia cinetica, prodotta dalla pressione dei passi sul pavimento, in energia elettrica pulita. Con un solo passo si può erogare fino a 2 Watt di potenza. Mentre sono sufficienti 20 passi per accendere un lampione a luci led in una piazza e 10mila per ricaricare interamente la batteria di uno smartphone. Veranu è facile da installare e invisibile. Gli startupper sardi si sono inventati una soluzione che si integra perfettamente con ogni tipo di pavimentazione tradizionale poiché si installa direttamente sul massetto o sul pavimento già esistente. Questa proprietà permette l’applicazione anche in zone urbane senza deturpare l’urbanistica. Inoltre, la tecnologia è realizzata con materiali riciclati che abbattono le emissioni di Co2 e che non creano problemi futuri di smaltimento (quest’ultimo è invece un punto dolente per i pannelli fotovoltaici).
Le applicazioni. A chi può interessare una mattonella che produce energia? Probabilmente poco ai proprietari di piccole abitazioni. Molto di più alle amministrazioni locali, agli imprenditori o, più in generale, a chi ha disponibilità di spazi ampi. Infatti, i luoghi all’aperto come le piazze molto frequentate o i grandi magazzini affollati garantirebbero un flusso di centinaia di migliaia di passi. In certi casi si parla anche di milioni. Infatti, il team di Veranu ha calcolato che con il calpestio dei 7 milioni di visitatori annuali che passano al Colosseo, si potrebbe produrre l’energia necessaria per illuminare gli archi del monumento senza spendere un euro di bolletta.
La start up. Dentro Veranu battono cuori sardi. A cominciare dai fondatori Alessio Calcagni, Giorgio Leoni e Simone Mastrogiacomo, ai quali si sono recentemente aggiunti Giovanni Sanna, Damiano Congedo e Nicola Mereu. Per ora il loro pavimento intelligente è ancora un prototipo – una pedana che i ragazzi del team di Veranu si portano dietro a ogni convegno o workshop ai quali vengono invitati – ma è già pluripremiato. Nel 2016 la start up è stata selezionata tra le dieci italiane vincitrici della finale nazionale e tra le otto sarde della finale regionale degli StartUp Europe Awards, l’iniziativa promossa dalla Commissione europea. Inoltre, Veranu ha vinto il contest “90 secondi per spiccare il volo”, nell’ambito dell’iniziativa Panorama d’Italia, e la prima edizione di Startup Battle.
L’exploit. Nelle scorse settimane Veranu ha chiuso un round da 184mila euro andando addirittura in overbooking. Significa che ha raccolto capitale oltre il doppio rispetto a quello necessario per sviluppare il progetto. E lo ha fatto tramite il crowdfunding, cioè pescando in mezzo al popolo della rete. Il capitale raccolto è stato destinato alla crescita del team, allo sviluppo della strategia di marketing, all’internazionalizzazione del brand e all’estensione del brevetto a livello globale. Infatti, anche se la start up è nata da meno di un anno sta già pensando in grande. Il piano strategico prevede che quest’anno partiranno le installazioni permanenti presso clienti internazionali, così che la società possa farsi conoscere, ottimizzare il prodotto, aumentare la conoscenza sul mercato e testare le performance.
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