La Nuova Sardegna

Zte pronta a sbarcare in Sardegna 

 Zte pronta a sbarcare in Sardegna 

Dopo Huawei ecco l’altro colosso cinese degli smartphone. Incontro con Pigliaru

30 maggio 2017
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CAGLIARI. Dopo Huawei un altro colosso cinese degli smartphone è pronto a sbarcare in Sardegna. Si tratta di Zte, quinto produttore in Europa e settimo al mondo di telefonia mobile di ultima generazione oltre che di prodotti di telecomunicazione. Ieri uno dei primi contatti, con l'incontro tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il vicepresidente Raffaele Paci, il presidente Zte Europa e Italia Hu Kun e il vicepresidente enterprise Tan Haipeng. Alla riunione erano presenti anche la rettrice dell'Università di Cagliari Maria Del Zompo e i presidenti di Confindustria Sardegna e della Camera di Commercio di Cagliari, Alberto Scanu e Maurizio de Pascale.
«Attrazione di investimenti, Ict, alta tecnologia. La Sardegna si propone come laboratorio di ricerca e innovazione, forte delle sue consolidate competenze nel settore che le hanno permesso di conquistare il primo posto in Italia per numero di start up innovative e il secondo per attrazione di capitali privati con le joint venture – ha sottolineato Francesco Pigliaru –. Siamo convinti che l'isola offra agli imprenditori nel campo dell'alta tecnologia tutte le condizioni favorevoli per investire: grandi competenze e forte propensione nei settori dell'alta tecnologia, un'amministrazione regionale assolutamente sensibile e attiva su questi temi».
«La Giunta ha già fatto molto per creare condizioni favorevoli e attrarre investitori internazionali in Sardegna – ha ricordato Paci – e lo dimostra il continuo interesse da parte di aziende come appunto la Zte che, dopo Inpeco, Microsoft, Huawei, Bonifiche Ferraresi, Amazon, sta valutando la possibilità di fare investimenti nell’isols». «L'Ateneo di Cagliari accoglie con entusiasmo questa nuova opportunità di collaborazione, anche perché da sempre si caratterizza come un ateneo multidisciplinare – ha detto Del Zompo – D'altra parte, abbiamo già solidi e pregressi rapporti con le istituzioni cinesi».
Nello scorso dicembre a Pula era stato inaugurato il Joint innovation center di Huawei, gigante cinese delle telecomunicazioni e degli smartphone in crescita che in Sardegna ha deciso di investire circa venti milioni. Si tratta di un laboratorio che sviluppa idee e progetti che sfruttano telecomunicazioni e quindi usano sensori, videocamere è tutto quello che può far diventare una città più vivibile, la cosiddetta smart city.
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