La Nuova Sardegna

l’ultimo episodio a villacidro 

A fuoco l’automobile del sindaco Cabriolu

di Luciano Onnis
A fuoco l’automobile del sindaco Cabriolu

VILLACIDRO. Le hanno bruciato l'auto parcheggiata sotto casa per mandarle chiaro un avviso che il suo operato da sindaco disturba qualcuno. Un qualcuno che evidentemente non ha altri sistemi di...

28 maggio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





VILLACIDRO. Le hanno bruciato l'auto parcheggiata sotto casa per mandarle chiaro un avviso che il suo operato da sindaco disturba qualcuno. Un qualcuno che evidentemente non ha altri sistemi di confronto se non quello della ritorsione protetta da un vile anonimato. Nel guardare la sua Ford Fiesta trasformata in un grande falò, Marta Marta Cabriolu, 37 anni, eletta al capo dell'amministrazione comunale di Villacidro appena un anno fa con una lista civica di area moderata, due notti fa ha toccato con mano cosa vuol dire, talvolta, fare il sindaco. Erano le 2 della notte quando due ragazzi che passavano in via della Libertà hanno visto le fiamme avvolgere un'auto bianca. Hanno dato l’allarme suonando i campanelli delle case vicine, fra cui appunto quella del sindaco. Le fiamme, appiccate sul parabrezza con l'utilizzo di liquido infiammabile (forse benzina), hanno avvolto velocemente il vano motore. Diverse persone svegliate di soprassalto e accorse in strada hanno provato a spegnere l'incendio con secchi d’acqua, finché non sono arrivati i vigili del fuoco di Sanluri che hanno domato le fiamme prima che si propagassero al resto dell'auto. Ma i danni erano ormai rilevanti, tutta la parte anteriore è rimasta compromessa. Sul posto sono arrivate anche alcune pattuglie della compagnia di Villacidro. Subito sono partite le indagini per risalire al responsabile dell'attentato incendiario. Nessun dubbio che l'incendio sia stato di origine dolosa e che nel mirino dei malfattori ci fosse solo l'auto del sindaco dato che lì vicino ce n’erano anche altre. «Non mi fermerete – ha poi commentato Marta Cabriolu con un post su Facebook rivolto agli attentatori, che definisce “piccoli omucoli”–, continuerò a combattere con ancora più forza di prima. Non mi fermerete né con gli insulti né bruciandomi l'auto». Numerosi gli attestati di solidarietà, tra cui quelli di Pigliaru e Ganau. «Ho espresso alla sindaca la ferma condanna per il vile gesto subito – ha dichiarato il governatore –. Le sue parole piene di coraggio e di fiducia ci danno testimonianza, ancora una volta, della forza e la determinazione con cui i nostri amministratori locali affrontano questo clima di barbarie che si sta facendo ogni giorno più pesante».
In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative