La Nuova Sardegna

Crisponi: «Molto  da chiarire anche  sull’uso terapeutico» 

Il consigliere riformatore esprime tutte le sue critiche: «Questione da studiare a fondo e senza improvvisazione»

26 maggio 2017
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SASSARI. Il principio non può essere più lontano dalle sue convinzioni. Se poi c’è anche la possibilità di agevolare una figuraccia della maggioranza, tanto di guadagnato. Luigi Crisponi, consigliere regionale dei Riformatori, aveva un’opinione abbastanza chiara sulla mozione presentata da Paolo Zedda in Consiglio regionale riguardo la possibilità di trasformare la Sardegna in un laboratorio sperimentale sulla legalizzazione della cannabis. Il consigliere della minoranza non aveva accolto di buon grado la proposta ma gli ultimi dubbi sono caduti quando gli scricchiolii della maggioranza sono diventati crepe impossibili da accomodare: «La verità è che la modalità di presentazione non era lineare. Un’esposizione che aveva causato un’evidente spaccatura interna alla maggioranza. Il rischio di bocciatura, quindi, era palpabile – spiega Crisponi prima di entrare nello specifico della proposta –. Credo che abbiano commesso almeno due gravi errori. Il primo riguarda la scelta dello strumento utilizzato per discutere un argomento così delicato, il secondo è un errore tattico: non c’era il consenso e non è stato complicato rendersi conto di quello che stava accadendo». Secondo Crisponi, infatti, la scelta di sottoporre una mozione all’esame dell’aula è stata decisamente azzardata: «Quando si trattano argomenti così delicati non ci si può presentare con in mano una semplice mozione. Devo dire, poi, che la genericità della proposta mi ha preoccupato perché l’argomento merita una legge che deve essere filtrata della commissione sanità a cui spetta il compito, ad esempio, di aggiungere al testo i pareri dei medici, per quanto riguarda l’aspetto terapeutico, ma anche degli spacialisti che hanno affrontato la diffusione della cannabis dal punto di vista sociale . Tutte cose che mancavano nella mozione presentata ieri da Paolo Zedda che è stata giustamente respinta».
Luigi Crisponi è assolutamente contrario all’utilizzo “ludico” della marijuana, un sentimento condiviso con la maggior parte dell’aula, ma anche l’utilizzo medico della cannabis è un argomento che, sempre secondo il consigliere dei Riformatori, nasconde ancora troppi lati da esplorare: «Se ne sente parlare, ci sono studi che dimostrano che può essere utile e altri che spiegano come possa essere dannosa. Per quanto mi riguarda sono convinto che quella relativa alla cannabis sia un argomento di discussione molto delicato in cui si rischia di commettere errori di valutazione ma anche di dare un esempio sbagliato. Per imbastire un discorso serio se ne devono studiare le criticità ed è necessario che la questione venga affrontata punto per punto. Solo dopo le necessarie delucidazioni si potrà pensare di intavolare un dibattito politico serio». All’ultima domanda, quella più personale, la risposta dell’ex assessore ai Trasporti è tanto lapidaria quanto prevedibile: «Fumato? Io? Mai, sono l’antifumo per eccellenza». (c.z.)
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