La Nuova Sardegna

le indagini

Procede l’inchiesta della Procura l’ex direttore resta in carcere

Procede l’inchiesta della Procura l’ex direttore resta in carcere

CAGLIARI. Il gip Cristina Ornano ha negato gli arresti domiciliari ai tre tecnici della Fluorsid condotti in carcere una settimana fa con l’accusa di associazione a delinquere, inquinamento e...

23 maggio 2017
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CAGLIARI. Il gip Cristina Ornano ha negato gli arresti domiciliari ai tre tecnici della Fluorsid condotti in carcere una settimana fa con l’accusa di associazione a delinquere, inquinamento e disastro ambientale. Gli avvocati annunciano un ricorso al tribunale per il riesame. Intanto l’azienda ha revocato incarichi e deleghe ai tecnici Sandro Cossu e Alessio Farci, il direttore Michele Lavanga aveva presentato le dimissioni già venerdì scorso, tre giorni dopo l’arresto. In Fluorsid si sta insediando un nuovo consiglio di amministrazione. L’azienda si farà rappresentare da due avvocati, una è l’ex ministra della Giustizia, Paola Severino, l’altro è il penalista cagliaritano Guido Manca Bitti. «L’azienda inizia un percorso di verifiche e di attenzione - spiega l’avvocato Manca Bitti -. Si conferma la fiducia nei tecnici coinvolti nell’inchiesta e si rispetta pienamente il lavoro della magistratura. L’azienda sta facendo i suoi passi, non conosciamo i documenti ma si vuole arrivare ad avere una visione chiara dei fatti».

L’inchiesta prosegue e nuovi elementi si sarebbero aggiunti al monte di documenti raccolti in diversi mesi di ricerche da parte del Corpo forestale. Ieri sembrava che fosse stata trovata un’altra discarica di rifiuti speciali riconducibili all’attività di Fluorsid. Oggi si presenterà davanti ai magistrati Armando Benvenuto Bollani titolare della Ineco che svolgeva attività di servizio allo stabilimento di Macchiareddu. Bollani si trova agli arresti domiciliari. Due dipendenti della Ineco, Simone Nonnis e Marcello Pitzalis, hanno reso ampia deposizione davanti ai giudici Cristina Ornano e Marco Cocco (il pm che ha condotto l’inchiesta). Nonnis è stato il primo a decidere di parlare, Pitzalis il primo giorno si è avvalso della facoltà di non rispondere e poi invece ha accettato di raccontare la sua versione dei fatti. Entrambi i dipendenti della Ineco sono stati scarcerati e si trovano tuttora agli arresti domiciliari.

Il direttore Michele Lavanga e i tecnici Sandro Cossu e Alessio Farci (quest’ultimo era responsabile della produzione), si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. In tutto, nella mattinata di martedì scorso sono state arrestate sette persone. L’inchiesta era partita dalla segnalazione del servizio veterinario per i sintomi di flurosi nelle pecore al pascolo a Macchiareddu e poi nel corso del tempo sono state raccolte testimonianze di persone che accusavano irritazioni alle vie aeree. Tra le altre cose che sarebbero state accertate il fatto che c’erano fanghi nascosti sotto terra in prossimità di una falda acquifera.

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