La Nuova Sardegna

Corriolos e Mamuthones, fascino oscuro

Corriolos e Mamuthones, fascino oscuro

D’un tratto dal corteo si leva una piccola colonna di fumo, intenso il profumo di legna bruciata. In via Roma, di fronte al museo Sanna si agitano i Corriolos, figure del carnevale di Neoneli, del...

22 maggio 2017
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D’un tratto dal corteo si leva una piccola colonna di fumo, intenso il profumo di legna bruciata. In via Roma, di fronte al museo Sanna si agitano i Corriolos, figure del carnevale di Neoneli, del tutto simili, nella postura e nell’abbigliamento, a quelle del carnevale di Barbagia. Riscoperte di recente, indossano una pelliccia chiara, il volto coperto da maschere di sughero. Sul copricapo corna di daino o di cervo, sulle spalle pelli di colore chiaro e sulla schiena scuotono ossa di animale. Durante l’azione rituale le maschere seguono il suono di un corno danzando in cerchio intorno al fuoco. Poco più tardi, in piazza d’Italia, l’attenzione è tutta per i Mamuthones di Mamoiada che con la tipica andatura cadenzata muovono il pesante carico di campanacci sistemato a mo’ di zaino sulle spalle. Accanto a loro, gli Issohadores che con la fune tentano di catturare ritualmente gli spettatori. Il carnevale sardo, quello di Barbagia in particolare, conserva intatto quel mistero che contribuisce a renderlo ancora più affascinante. E l’arrivo di Mamuthones e Issohadores, nella Cavalcata, è sempre molto atteso e scatena gli applausi. Una menzione speciale meritano anche i tamburini della Sartiglia di Oristano che ormai rappresentano un cult nella sfilata. (a.me.)

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