La Nuova Sardegna

Auto elettriche, il supercaricatore in Sardegna: in 10 minuti energia per 100 chilometri

di Giandomenico Mele
Auto elettriche, il supercaricatore in Sardegna: in 10 minuti energia per 100 chilometri

Sta per terminare il “medioevo” della ricarica e con esso l’ansia da autonomia. La UCnet porta in Sardegna il dispositivo,

21 maggio 2017
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OLBIA. A tutta elettricità per le strade sarde. Il futuro incrocia la terra dei centenari, anche se le marce dell’innovazione restano ancora un po’ basse per un’isola con scarsa popolazione e pochi chilometri da percorrere. Nonostante questo l’auto elettrica avrà il suo primo vero distributore di energia nelle strade della Sardegna.

Il rifornitore che sostituisce la classica pompa di benzina con un ricaricatore, più vicino a quello dei telefonini che a uno strumento per un’auto, si chiama Supercharger e arriverà nel 2018 nella zona di Olbia. A portarlo sarà Tesla, il marchio di proprietà di Elon Musk che sta per introdurre sul mercato la prima auto elettrica a portata di (quasi) tutte le tasche. Non che attualmente nell’isola non ci siano altri punti di ricarica, anzi.

Se ne contano 27 in tutta la Sardegna, tra Cagliari e Alghero, Olbia e Sassari. In aree pubbliche e private, da porti e aeroporti fino a supermercati e centri commerciali. Ma è ancora troppo poco. La Sicilia ne ha uno ogni 10 chilometri. Con l’arrivo del Supercharger la situazione cambia.

Come passare dal Medioevo alla modernità nel mondo dell’auto elettrica. Attualmente un punto standard prevede una colonnina a 22 Kw, quindi per un’ora di carica si possono percorrere 80 chilometri. Il Supercharger va a 150 Ampere di corrente continua e ricarica un equivalente di 100 chilometri di percorrenza in 10 minuti. È chiaro che una simile evoluzione tecnologica potrà ridurre quella che gli esperti del settore individuano come una delle principali cause di diffidenza verso l’auto elettrica: la cosiddetta “ansia da autonomia”, che ti fa tremare davanti all’ipotetica mancanza di un rifornitore anche se le distanze da percorrere sono garantite dalla riserva energetica.

Barriere tecnologiche che sembrano non essere un problema per Ugo Cuncu e la sua UCNet, azienda cagliaritana che si occupa di sostenibilità ed energie rinnovabili e che ha sposato in tempi non sospetti la rivoluzione dell’auto elettrica. Partner di Tesla in Sardegna e non solo, ora si punta a portare a casa qualche frutto di un investimento che prevede un boom imminente di vetture senza carburante. «Dove molti vedono la mancanza di servizi, noi cogliamo la presenza di un bacino di opportunità – spiega Ugo Cuncu, fondatore di UCNet, società attiva nei settori dell’energia, domotica e innovazione –. Dal ristorante, all’albergo, fino al privato, tutti possono investire su un punto di ricarica per l’auto elettrica. I prezzi delle vetture sono in diminuzione, anche per i modelli di più alta gamma, non ci sono costi di bollo per i primi 5 anni, molti Comuni del nord Italia fanno parcheggiare gratuitamente le auto elettriche nelle strisce blu e garantiscono l’accesso nelle Ztl, zone a traffico limitato. Noi crediamo che entro i prossimi due anni ci sarà un vero boom».

Se si tratta di arguta premonizione o solo di accorta politica di marketing sarà il tempo a svelarlo. Fatto sta che in futuro con un impianto fotovoltaico casalingo l’automobilista potrà ricaricare l’auto direttamente davanti alla propria abitazione. Energie rinnovabili e viabilità, sapendo che ci vorrà molto tempo per superare il concetto di carburante e la rete capillare di quattordicimila benzinai in tutta Italia con una cosa che sembra più simile al caricabatterie di un telefonino.

«Noi pensiamo a una persona che vada al cinema, sa che resterà in quel luogo almeno due ore – spiega Cuncu –. Bene, credo che il proprietario del cinema possa pensare a un servizio come quello della ricarica per l’auto elettrica nel parcheggio. Come lui il ristoratore e ovviamente l’albergatore. Pensiamo che l’obiettivo per la Sardegna entro i prossimi tre anni sia quello di avere un punto di ricarica ogni cinquanta chilometri, tra pubblico e privato».

Dalle strade digitali a quelle elettriche, progresso immateriale e materiale. I chilometri da percorrere non sono poi così tanti.

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