La Nuova Sardegna

Sanità, il super manager convocato dal Consiglio

Sanità, il super manager convocato dal Consiglio

Dopo gli ultimi scontri, la commissione si confronterà con Moirano sulla riforma Chiarimenti necessari nel centrosinistra. L’opposizione attaccherà a testa bassa

21 maggio 2017
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CAGLIARI. Sulla sanità sta per cominciare la settimana della distensione dopo le polemiche infuocate dei giorni scorsi fra i partiti del centrosinistra. La riunione riservata fra i consiglieri regionali del Pd e il super manager dell’Asl unica è una ferita ancora aperta, ma c’è uno spiraglio. Martedì mattina il direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, è stato convocato dalla commissione sanità del Consiglio e in quell’aula dovrà svolgere questo tema: «La riorganizzazione del sistema regionale». In altre parole, come confermato dal presidente della commissione Raimondo Perra del Psi: «Vogliamo sapere a che punto siamo dopo i primi cinque mesi di Asl unica, quali obiettivi sono stati raggiunti e quali saranno i prossimi». Sarà di fatto questo il primo confronto ufficiale fra i consiglieri e Moirano, preceduto il giorno prima – ed è un altro particolare importante – dalla convocazione sempre in commissione dell’assessore. Lugi Arru dovrà spiegare invece nel dettaglio sono stati «gli ultimi indirizzi politici proposti dalla giunta al manager per ridurre i costi e aumentare l’efficienza del servizio».

Segnali di pace. Il confronto in commissione non è proprio quello che avrebbero voluto il Partito dei sardi e l’Upc – i gruppi più duri nel contestare la riunione riservata voluta dal Pd – ma è un passo importante verso quel dialogo sollecitato dal capogruppo Pietro Cocco. I contestatori certo avrebbero preferito prima un passaggio di Moirano in maggioranza, però anche in commissione potrebbe esserci quel chiarimento necessario dopo le prove muscolari – quasi un tutti contro tutti nel centrosinistra – della scorsa settimana. A lanciare fulmini e saette sarà di sicuro il centrodestra, che s’è detto pronto a presentare anche una mozione di sfiducia contro l’assessore, perché «la sanità è allo sfascio».

Altolà a Moirano. A lanciarlo è stata la segreteria regionale della Cisl: «Il manager – scrivono Ignazio Ganga e Davide Paderi – farebbe bene a non eccedere in considerazioni negative, a parlare di rami secchi e soprattutto a non prendere decisioni unilaterali senza confrontarsi prima con le forze sociali, gli amministratori locali e i sindacati». Per aggiungere: «Finora abbiamo osservato con curiosità e stupore le ultime pungenti dichiarazioni di Fulvio Moirano, ma se sembra che ormai la politica abbia delegato tutto al manager dell’Azienda unica, quasi fosse un suo prolungamento istituzionale, non è così per il sindacato. Siamo pronti, se non ci sarà l’auspicato e richiesto confronto, a contrastare con ogni mezzo eventuali decisioni non concordate». Per concludere con il lancio della sfida al dialogo: «La delicatezza della situazione ha bisogno certo che ci siano azioni di cambiamento misurate, ma allo stesso tempo vanno garantiti servizi diffusi sul territorio, non vanno mortificati professionisti e strutture in cui da anni e con molto eroismo individuale è garantito un servizio. Non va dimenticato: sono proprio loro, i professionisti, a sollecitare per primi un sistema più moderno ed efficiente. Infine non possono essere cancellate le conquiste sociali». È un percorso – conclude la Cisl – che «va raggiunto col confronto e non certo con scelte unilaterali».

Hub a Nuoro. È la proposta lanciata dal gruppo Psd’Az-La Base in Consiglio regionale. La bozza di riforma della rete ospedaliera prevede che i presidi per «le cure altamente specialistiche siano soltanto a Sassari e a Cagliari». Nella mozione c’è scritto invece che questa scelta «condannerebbe la Sardegna centrale alla desertificazione anche nella sanità». Ecco quindi la necessità – scrivono il Psd’Az e La Base – di prevedere l’apertura di un terzo presidio ospedaliero di secondo livello proprio in quel territorio». Con un perché scritto a chiare lettere nella mozione: «I due poli ospedalieri di Cagliari e Sassari sarebbero oggettivamente inadeguati a sostenere da soli la notevole dimensione geografica e demografica della Sardegna». Il terzo polo, secondo i due partitio, sarebbe invece in grado di garantire «non solo il taglio dei costi, ma soprattutto una maggiore efficienza del servizio sanitario regionale anche d’estate quando in Sardegna soggiornano milioni di turisti». La mozione prevede infine che a La Maddalena, Sorgono e Ozieri siano previsti altrettanti presidi di base – non è così nella bozza – «per confermare il massimo del servizio anche in quei territori periferici».

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