La Nuova Sardegna

Bullismo, le ragazze nel mirino Nei maschi maggiore autostima

di Stefano Ambu
Bullismo, le ragazze nel mirino Nei maschi maggiore autostima

Studio su 500 giovanissimi presentato dalla Fondazione Zancan con Sardegna solidale Pesano i problemi nei rapporti familiari e le difficoltà economiche. Così la scuola è stress per 6 su dieci

19 maggio 2017
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CAGLIARI. Contenti di stare in classe sei ragazzi su dieci. Ma per il sessanta per cento degli alunni la scuola è uno stress. E non è soltanto paura di stare in aula cinque o sei ore o di essere interrogati in storia, latino o matematica. Ci sono anche guai molto più seri che in qualche modo si possono riflettere su attenzione e voti: dai problemi familiari a quelli economici di mamma e papà.

Ma non solo: la vita a 14-15 anni non è più tanto bella quando in classe o nell'istituto o in rete c'è qualche studente che va giù pesante con prese in giro o minacce. Il 54% dei ragazzi dichiara di avere subito almeno una volta un atto di bullismo negli ultimi sei mesi. E il 50 di aver compiuto nello stesso periodo un atto di bullismo. Spesso con lo smartphone: il 14% è stato oggetto di cyberbullismo, mentre le “mani addosso”, cioè i bulli che picchiano, si fermano al 6%. Le femmine hanno subito più frequentemente atti di bullismo (il 62% contro il 48). Tra i commenti dei ragazzi emergono comunque dichiarazioni di contrarietà al bullismo.

È ciò che rivela la ricerca presentata ieri mattina a Cagliari nell'Istituto Buccari-Marconi, “Poveri di futuro? I ragazzi ci parlano”. Obiettivo del progetto – avviato un mese fa dalla Fondazione Emanuela Zancan in collaborazione con Sardegna Solidale, e culminato nella realizzazione di un quaderno con i risultati dell'indagine – è fare il punto sulla povertà educativa in Sardegna, ovvero la difficoltà per i minori di avere a disposizione quanto gli serve per sviluppare capacità e aspirazioni. All'indagine hanno partecipato 32 classi prime e 500 ragazzi (14-15 anni) degli istituti Buccari-Marconi di Cagliari, Pertini per i Servizi sociali di Cagliari, Istituto Einaudi di Senorbì, Istituto De Villa di Sassari, Istituto Segni di Ozieri e il liceo classico De Castro di Oristano. I ragazzi provengono da 96 diversi comuni dell'isola.

Sempre per quanto riguarda il bullismo, le ragazze in genere sono vittime dell'atteggiamento di coetanee dello stesso sesso: il 27% riferisce di essere stata ignorata dal gruppo, mentre sono molto frequenti le offese di tipo verbale come bugie e falsità. La famiglia? Tra le risposte dei ragazzi ci sono riferimenti ai problemi in casa. «I miei genitori sono separati e quindi vivo in una casa con papà e nell'altra con mamma» e «Mia madre conviveva con mio padre, ora è sposata con mio patrigno» sono alcune delle riflessioni raccolte tra gli studenti. Anche i soldi pesano. Le difficoltà economiche sono più diffuse per gli studenti degli istituti professionali: il 48% indica di avere avuto nell'ultimo anno almeno un problema legato alla mancanza di soldi. Meno diffuse negli istituti tecnici (22%) e nei licei (13%). Nella maggior parte dei casi, i ragazzi sardi si sentono supportati e protetti dalla loro famiglia. L'aspetto più critico è però quello del dialogo: il 56 per cento sa di poter parlare dei propri problemi a casa, il 26% è incerto («a volte sì, a volte no») e il 18% invece non trova nella famiglia una sponda. Ancora, l'85% ha fiducia in se stesso, mentre il 16% pensa di essere un vero fallimento e il 38% a volte si sente inutile. In generale l'autostima dei maschi è molto più alta di quella delle coetanee, l'80% contro il 66%. Nel podio della felicità dei ragazzi ci sono famiglia, amici e amore. Tra le attività extrascolastiche preferite, il 13% dichiara di fare volontariato. Il futuro? Alla domanda Per cosa è importante avere una buona istruzione, il 49,6% ha risposto “per trovare un lavoro in futuro” e il 34,4 “per avere un buon futuro”. Sotto questo aspetto, è interessante notare come per i ragazzi l'aspetto più importante per trovare un lavoro sia la competenza (40%), seguito dalla tenacia nella ricerca di una occupazione (17%) e nell'avere l'aiuto di persone influenti (17%). La ricerca sarà presentata oggi al Salone di Torino.

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