Bullismo, le ragazze nel mirino Nei maschi maggiore autostima
Studio su 500 giovanissimi presentato dalla Fondazione Zancan con Sardegna solidale Pesano i problemi nei rapporti familiari e le difficoltà economiche. Così la scuola è stress per 6 su dieci
CAGLIARI. Contenti di stare in classe sei ragazzi su dieci. Ma per il sessanta per cento degli alunni la scuola è uno stress. E non è soltanto paura di stare in aula cinque o sei ore o di essere interrogati in storia, latino o matematica. Ci sono anche guai molto più seri che in qualche modo si possono riflettere su attenzione e voti: dai problemi familiari a quelli economici di mamma e papà.
Ma non solo: la vita a 14-15 anni non è più tanto bella quando in classe o nell'istituto o in rete c'è qualche studente che va giù pesante con prese in giro o minacce. Il 54% dei ragazzi dichiara di avere subito almeno una volta un atto di bullismo negli ultimi sei mesi. E il 50 di aver compiuto nello stesso periodo un atto di bullismo. Spesso con lo smartphone: il 14% è stato oggetto di cyberbullismo, mentre le “mani addosso”, cioè i bulli che picchiano, si fermano al 6%. Le femmine hanno subito più frequentemente atti di bullismo (il 62% contro il 48). Tra i commenti dei ragazzi emergono comunque dichiarazioni di contrarietà al bullismo.
È ciò che rivela la ricerca presentata ieri mattina a Cagliari nell'Istituto Buccari-Marconi, “Poveri di futuro? I ragazzi ci parlano”. Obiettivo del progetto – avviato un mese fa dalla Fondazione Emanuela Zancan in collaborazione con Sardegna Solidale, e culminato nella realizzazione di un quaderno con i risultati dell'indagine – è fare il punto sulla povertà educativa in Sardegna, ovvero la difficoltà per i minori di avere a disposizione quanto gli serve per sviluppare capacità e aspirazioni. All'indagine hanno partecipato 32 classi prime e 500 ragazzi (14-15 anni) degli istituti Buccari-Marconi di Cagliari, Pertini per i Servizi sociali di Cagliari, Istituto Einaudi di Senorbì, Istituto De Villa di Sassari, Istituto Segni di Ozieri e il liceo classico De Castro di Oristano. I ragazzi provengono da 96 diversi comuni dell'isola.
Sempre per quanto riguarda il bullismo, le ragazze in genere sono vittime dell'atteggiamento di coetanee dello stesso sesso: il 27% riferisce di essere stata ignorata dal gruppo, mentre sono molto frequenti le offese di tipo verbale come bugie e falsità. La famiglia? Tra le risposte dei ragazzi ci sono riferimenti ai problemi in casa. «I miei genitori sono separati e quindi vivo in una casa con papà e nell'altra con mamma» e «Mia madre conviveva con mio padre, ora è sposata con mio patrigno» sono alcune delle riflessioni raccolte tra gli studenti. Anche i soldi pesano. Le difficoltà economiche sono più diffuse per gli studenti degli istituti professionali: il 48% indica di avere avuto nell'ultimo anno almeno un problema legato alla mancanza di soldi. Meno diffuse negli istituti tecnici (22%) e nei licei (13%). Nella maggior parte dei casi, i ragazzi sardi si sentono supportati e protetti dalla loro famiglia. L'aspetto più critico è però quello del dialogo: il 56 per cento sa di poter parlare dei propri problemi a casa, il 26% è incerto («a volte sì, a volte no») e il 18% invece non trova nella famiglia una sponda. Ancora, l'85% ha fiducia in se stesso, mentre il 16% pensa di essere un vero fallimento e il 38% a volte si sente inutile. In generale l'autostima dei maschi è molto più alta di quella delle coetanee, l'80% contro il 66%. Nel podio della felicità dei ragazzi ci sono famiglia, amici e amore. Tra le attività extrascolastiche preferite, il 13% dichiara di fare volontariato. Il futuro? Alla domanda Per cosa è importante avere una buona istruzione, il 49,6% ha risposto “per trovare un lavoro in futuro” e il 34,4 “per avere un buon futuro”. Sotto questo aspetto, è interessante notare come per i ragazzi l'aspetto più importante per trovare un lavoro sia la competenza (40%), seguito dalla tenacia nella ricerca di una occupazione (17%) e nell'avere l'aiuto di persone influenti (17%). La ricerca sarà presentata oggi al Salone di Torino.