La Nuova Sardegna

la nuova etichetta

Rosè, l’ultimo nato di casa Surrau

di Tiziana Simula
Rosè, l’ultimo nato di casa Surrau

Dalla cantina di Arzachena il primo Cannonau rosato gallurese

14 maggio 2017
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ARZACHENA. Fresco come un bianco ma con profumi fruttati tipici del rosso. L’ultimo nato in casa Surrau è l’elegante Rosè, il primo Cannonau rosato gallurese. Connubio tra estetica e sostanza, abbraccio armonioso tra gusto e colore. Il proprietario della cantina Vigne Surrau, Tino Demuro, ha presentato ieri il nuovo rosato, quattordicesima etichetta prodotta nei cinquanta ettari di vigneti che si estendono in sette diverse tenute, con prevalenza Vermentino, tutte nel territorio comunale di Arzachena. Una nuova scommessa per la Cantina Surrau che già produce tutte le tipologie di vini: dal Vermentino di Gallura Docg, al rosè da uve Cannonau, passando attraverso i vini fermi per arrivare ai passiti.

Ci sono voluti tre anni di studi, confronti e prove prima di arrivare al nuovo Rosè.

«Devo ammettere di essere stato pressato dai miei collaboratori. E bene ho fatto a farmi convincere», sorride Tino Demuro, mentre tiene in mano la bottiglia della sua nuova “creatura”. A colpire, è il colore rosa tenue con sfumature corallo, un richiamo all’eleganza. Anche questo, risultato di un lungo lavoro. «Abbiamo calibrato la lavorazione del Cannonau per arrivare a questa tonalità – spiegano l’enologo Mariolino Siddi e il general manager Fabio Magon –. Volutamente ha un colore molto scarico, di solito i rosati in Sardegna sono più intensi. Ci siamo ispirati ai vini provenzali, riconosciuti per la loro qualità a livello mondiale, sia per il colore sia per il profilo organolettico. La nostra visione era quella di un vino fresco come un bianco ma con struttura e profumi fruttati. Il rosè neonato – rimarca Fabio Magon – incarna la filosofia di Surrau ed è coerente con quanto fatto finora. Anche il colore non è fine a se stesso, ci dà il profilo del prodotto: connubio tra estetica e sostanza».

Il rosè brilla nei calici degli invitati, mentre il padrone di casa Surrau e il suo staff raccontano com’è nata questa nuova etichetta, frutto del lavoro dei tre tecnici in cantina e di un confronto costante con professionalità esterne di rilievo, come l’enologo Beppe Gaviola. «Confrontarci per noi è importante, la Sardegna ha ancora tanto da imparare», dice Tino Demuro.

Vigne Surrau brinda al nuovo rosato che va ad affiancarsi alle altre varietà prodotte: Vermentino, Cannonau, Carignano, Muristellu, Cabernet Sauvignon e Syrah, tutte con lavorazioni in vigna e vendemmia rigorosamente manuali in linea con la filosofia di un’azienda giovane (nata nel 2000), ma con un’anima antica, che si muove tra tradizione e innovazione: tradizione nella scelta dei vitigni da coltivare e innovazione nella vinificazione, che viene effettuata con attrezzature all’avanguardia e con sperimentazioni enologiche.

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