La Nuova Sardegna

Prorogato il fermo per l’aragosta

Prorogato il fermo per l’aragosta

Il ripopolamento funziona: divieto fino al settembre 2018 nelle aree di protezione

12 maggio 2017
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SANT'ANTIOCO. Il programma di ripopolamento dell'aragosta nelle acque sarde si è concluso positivamente, al punto da indurre la Regione a prorogare il divieto di pesca nelle aree di protezione individuate. Lo ha stabilito l'assessore regionale all'agricoltura Pier Luigi Caria in un recente decreto, in cui vieta qualsiasi attività di pesca a contatto col fondale, la pesca sportiva, ricreativa e subacquea in tali aree e nelle fasce marine limitrofe, dette “di rispetto”, per un chilometro oltre il loro perimetro esterno. Il divieto è escluso per le catture di esemplari di Palinurus elephas da parte di enti di ricerca per finalità scientifiche, che può essere svolta in qualsiasi periodo dell'anno dietro apposita autorizzazione regionale.

Le zone interessate al decreto sono cinque, suddivise a loro volta in undici sottozone, e si trovano nelle acque di Sant'Antioco, Buggerru, Oristano, Cabras, Su Pallosu, Bosa, Alghero, Castelsardo, Isola Rossa e Capo Ferrato, per le quali il decreto ne proroga la validità fino al 1° settembre 2018, fornendo le coordinate esatte di ogni area. La richiesta di proroga del divieto di pesca è stata fatta alla Regione dal dipartimento di scienze della vita e dell'ambiente dell'Università di Cagliari.

I responsabili scientifici del programma di ripopolamento dell'aragosta rossa, nel relazionare sulla conclusione del progetto avvenuta l'anno scorso, hanno evidenziato la necessità di mantenere alta la guardia nei fondali messi sotto tutela, «visto l'importante incremento della biomassa e della densità dell'aragosta e di tutte le specie associate, per cui si è notata una sostanziale ricostituzione della popolazione, con un significativo aumento anche nelle aree circostanti aperte alla pesca». (s.rep.)

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