La Nuova Sardegna

«Via dal carbone entro il 2030»

«Via dal carbone entro il 2030»

L’annuncio del ministro Calenda che cita gli impianti di Fiumesanto e del Sulcis

11 maggio 2017
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SASSARI. «L'uscita totale dal carbone tra il 2025 e il 2030 è possibile, ma costerà circa 3 miliardi di euro rispetto allo scenario di base e dovrà essere affrontato il tema delle tempistiche autorizzative per nuove centrali e nuove infrastrutture». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in audizione con Gian Luca Galletti sulla strategia energetica nazionale.

Quella dell'uscita anticipata dal carbone rispetto allo scenario «inerziale», cioè di progressiva uscita naturale delle centrali diffuse su tutto il territorio nazionale, a partire dal Nord Italia fino alla Sardegna: «Credo sia una decisione verso cui dobbiamo andare – ha evidenziato Calenda – ma avendo ben presente i costi e il lavoro sulle autorizzazioni». Vanno cioè considerati i costi per approvvigionare con un elettrodotto, e con il potenziamento delle infrastrutture esistenti, la stessa Sardegna dove oggi sono attivi gli impianti a carbone di Fiumesanto e del Sulcis e quelli per creare capacità generativa alternativa da nuove centrali. «Senza contare – ha spiegato ancora il ministro – il tema degli stranded cost» da corrispondere ai proprietari delle centrali nel caso di uscita al 2025 e con impianti ancora non ammortizzati e «che saranno oggetto di contrattazione». «Più anticipi il phase out, più devi pagare», ha puntualizzato Calenda. Dalla documentazione si evincono i costi dell’operazione che richiede investimenti per per più di 2 miliardi: 1,4 per un elettrodotto e per il potenziamento delle infrastrutture in Sardegna, 800mila euro per l’ulteriore capacità generativa e 500mila per le infrastrutture di approvvigionamento in Sardegna.

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