La Nuova Sardegna

il master plan proposto da doha

Un miliardo di investimento ma interventi solo sui 5 stelle

di Serena Lullia

OLBIA. Un piano da un miliardo di euro per dare una seconda vita alla cinquantenne signora del turismo. Con questo impegno placcato oro il Qatar si era presentato dopo l’acquisto della Costa Smeralda....

11 maggio 2017
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OLBIA. Un piano da un miliardo di euro per dare una seconda vita alla cinquantenne signora del turismo. Con questo impegno placcato oro il Qatar si era presentato dopo l’acquisto della Costa Smeralda. Un maxi progetto di rilancio fatto di cemento, hotel, ville e parchi sul quale aveva stampato il suo sorrisone l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci. Con il premier Mario Monti e il sindaco di Arzachena Alberto Ragnedda, l’ex governatore era rientrato dalla missione a Doha con il master plan 2.0 della Costa Smeralda tra le mani. Un miliardo di euro di investimenti per un pacchetto di volumi fra i 400 e i 550mila metri cubi, da spalmare su 2mila 400 ettari. Poca cosa rispetto ai 2 milioni di metri cubi chiesti dal principe Karim Aga Khan.

Hotel. La proposta del Qatar prevedeva l’ampliamento dei quattro storici alberghi di Porto Cervo: il Cervo, il Pitrizza, il Romazzino e il Cala di Volpe. E la costruzione di quattro nuovi hotel. Due nel comune di Arzachena, uno con il marchio Harrods da 150 stanze sopra Liscia Ruja; uno nella zona del Pevero con 200 camere; due nel comune di Olbia, nelle aree vergini di Razza di Juncu, destinati a un target giovane. Tutte strutture di altissima qualità ed eco-sostenibili.

Stazzi-ville. Nel piano fantasma del Qatar c’era anche la trasformazione di una ventina di vecchi stazzi in ville extra lusso. La prima versione della nuova veste delle case simbolo dell’identità gallurese finì dritto nel cestino. Archi smeraldini, colonne romane e super piscine avevano sollevato lo sdegno generale. Al quale si era unito il no del Comune di Arzachena per palese violazione delle norme paesaggistiche. Il secondo restyling aveva invece superato il severo giudizio dell’ufficio tecnico. I vecchi stazzi erano diventate ville senza violentare i canoni estetici tipici dello stazzo. Ma le concessioni edilizie per le ristrutturazioni non sono mai state ritirate.

I parchi. Per compensare il nuovo cemento il Qatar aveva mostrato anche la sua anima verde. E aveva proposto di realizzare tre parchi attrezzati a ridosso delle aree urbanizzate. Uno da 1446 ettari fra Razza di Juncu e Liscia Ruja; uno a Multa Longa alle spalle del villaggio di Porto Cervo da 164 ettari e uno a ridosso del Romazzino da 582 ettari.

Sport. Nel piano che non c’è era stato inserito anche un kartodromo che sarebbe dovuto nascere sui terreni dell’ex discarica di Abbiadori.

Parole parole parole. Dal 2012 a oggi nulla di quanto promesso è stato realizzato. Solo gli ampliamenti degli hotel con le suite, ma grazie all’aumento del 25% delle volumetrie in linea con il Piano casa ereditati dal Qatar dalla gestione di Tom Barrack.

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