La Nuova Sardegna

La Base e il Psd’Az insieme per un polo identitario

La Base e il Psd’Az insieme per un polo identitario

Nasce un gruppo unico in consiglio, a cui aderisce anche Giovanni Satta Solinas: vogliamo creare un laboratorio. Arbau: già accordi in molti Comuni

11 maggio 2017
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CAGLIARI. Tutti lo cercano, tutti lo vogliono ma non c’era ancora. Che cosa? Un quarto polo identitario in corsa per le elezioni politiche del 2018 o forse saranno prima e soprattutto in vista delle regionali del 2019. Ma eccolo che è apparso, all’improvviso. Con una mossa a sorpresa e in largo anticipo sulla concorrenza, il Psd’Az e La Base hanno dato vita a una coalizione da subito sulle tracce dell’obiettivo finale: il partito unico sardista e civico. Non sarà facile mantenere l’esclusiva, pensano a qualcosa di simile i Rossomori e il Partito dei sardi, ma avere la primogenitura potrebbe essere un vantaggio sugli altri. Il taglio del nastro è stato celebrato in Consiglio regionale con la nascita di un nuovo e solo gruppo. Potrà contare su cinque consiglieri – Christian Solinas, Angelo Carta e Marcello Orrù del Psd’Az, Gaetano Ledda de La Base e l’adesione politica di Giovanni Satta dell’Uds – ma ha una particolarità tutta sua. Questa: in quattro solo all’opposizione col centrodestra (i consiglieri del Psd’Az e dell’Uds), uno solo è in maggioranza, Ledda. È una convivenza possibile? Oppure è una fusione a freddo, studiata a tavolino? «Vogliamo essere fuori dagli schemi», ha replicato Christian Solinas, segretario nazionale del Psd’az. Vogliono vivere di luce propria e lontano, ma le alleanze sono e saranno sempre possibili, dai poli storici del centrosinistra e del centrodestra, in cui partiti italiani hanno il dominio. «Vogliamo essere un laboratorio oltre i soliti schieramenti. Siamo nati perché convinti che in Sardegna esista una domanda forte rispetto a due valori. Il primo è la tradizione del sardismo, con le sue analisi, le sue elaborazioni e un secolo di storia. L’altro è il fenomeno delle liste civiche che nei Comuni dell’interno hanno dato esempio di ottima amministrazione». Concetto da cui è partito Efisio Arasu, fondatore de La Base e sindaco di Ollolai: «Rappresentiamo – ha detto – un’idea concreta di governo. Non è un accordo di Palazzo e opportunista. Nasciamo in un periodo non sospetto. La nostra è un’alleanza collaudata in molti Comuni e vogliamo che sia l’inizio della riunificazione delle forze sardiste. Siamo un progetto aperto, inclusivo». Per Angelo Carta, sarà lui il capogruppo, «comincia un percorso decisivo in cui saremo noi a sollecitare il confronto con i movimenti indipendentisti e gli altri partiti identitari». Anche se per ora l’indipendentismo non sembra essere al primo posto delle rivendicazioni, ma più poteri per la Sardegna sì. «Ci sono riusciti scozzesi e corsi, proviamoci noi sardi». Gaetano Ledda è uscito con stile dall’imbarazzo di essere l’unico al governo: «Deciderò di volta in volta. Il vero matrimonio indissolubile è questo». Per Giovanni Satta «è un’occasione storica e ricorda la splendida idea di Mario Floris il fondatore dell’Uds». Il primo passo del quarto polo c’è già stato: alle comunali di Selargius appoggeranno il candidato sindaco del centrosinistra. (ua)

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