La Nuova Sardegna

La società Rwm vuole ampliare la fabbrica di bombe

di Tamara Peddis
La società Rwm vuole ampliare la fabbrica di bombe

Convocata la conferenza di servizi per la metà del mese Ma il sindaco partecipa alla manifestazione antimissili

08 maggio 2017
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IGLESIAS. La società Rwm Italia, proprietaria della fabbrica di bombe a Domusnovas, ha presentato una richiesta di ampliamento per la costruzione di un nuovo “campo prove” al comune di Iglesias che ha dato parere favorevole con alcune condizioni di carattere paesaggistico.

Il 18 maggio, alle 9.30 nel Centro direzionale, è stata convocata la conferenza di servizi con i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’intervento: dalla Provincia Carbonia Iglesias al Parco geominerario, dal ministero dell'Ambiente all’assessorato regionale passando per la Asl7, la soprintendenza archeologica e paesaggistica, la prefettura e i vigili del fuoco. È questo quello che si evince dall’albo pretorio del comune e secondo quanto riportato nel documento, la società, che ha lo stabilimento nel comune di Domusnovas, ma i terreni intorno nel comune di Iglesias, a novembre ha presentato la dichiarazione unica autocertificativa per realizzare “un nuovo campo prove 140”. Non è chiaro esattamente di che tipo di prove si tratti. E se da una parte il comune di Iglesias ha dato un parere favorevole ad un intervento di ampliamento della fabbrica Rwm specializzata nella produzione di ordigni, dall'altra partecipa alla giornata internazionale di sensibilizzazione sul disarmo “Run for Unity – Pace.. parliamone” per dire no alla produzione di bombe e alla vendita di armi ai paesi in guerra. Proprio quello che viene contestato da tutte le associazioni pacifiste e antimilitariste alla fabbrica situata tra Iglesias e Domusnovas. Il sindaco, Emilio Gariazzo, con il vice, Simone Franceschi, e altri componenti della giunta, ieri erano in prima linea nella manifestazione pacifista organizzata dal gruppo cittadino Umanità Nuova, espressione sociale del Movimento dei focolari insieme al movimento “Ragazzi per l'Unità”. «È un discorso complesso – spiega il sindaco mentre partecipa alla marcia con i colori della pace dipinti sulla fronte –, nella conferenza di servizi gli uffici danno pareri tecnici sulla base di leggi vigenti ma io, come politico, auspico un processo di riconversione della fabbrica in altre attività, anche se mi rendo conto che questo non può essere fatto dall’oggi al domani perché ci sono dei posti di lavoro in ballo». Il sindaco di Domusnovas, Massimiliano Ventura, ha detto invece di non sapere assolutamente nulla della richiesta della Rwm. «È evidente – hanno sostenuto gli organizzatori della marcia pacifista, Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita, che la questione dell’industria bellica ci riguarda molto da vicino, dato che è da quella fabbrica che partono i carichi della morte destinati ad alimentare i bombardamenti sullo Yemen ordinati dall’Arabia Saudita. Sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla necessità di fermare la vendita delle bombe prodotte nell’iglesiente all’Arabia Saudita, e ad altri paesi in guerra, è il principale obiettivo della campagna nazionale a favore di una riconversione di questo tipo di economia».

Alla marcia hanno partecipato circa duecento persone tra cui associazioni, scuole, e un folto gruppo dei 56 giovani sardi che hanno partecipato al meeting internazionale per un mondo unito, organizzato a Loppiano il 1 maggio. Il corteo si è snodato per le vie cittadine fino ad arrivare in piazza Sella dove si è svolto un dibattito sui temi della pace e unità, accompagnato da spettacoli e musica. Dopo l’evento gli organizzatori hanno annunciato di puntare a un lavoro a più livelli, in grado di creare un tessuto di consapevolezza e azioni utili alla riconversione della fabbrica e a proporre microattività imprenditoriali che possano supportare il processo di cambiamento.

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