La Nuova Sardegna

Bolzano in vetta, Ascoli a picco

Bolzano in vetta, Ascoli a picco

Salari molto più alti al Nord, la prima del Mezzogiorno è solo al 55esimo posto

30 aprile 2017
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SASSARI. Con 1.476 euro mensili è Bolzano la provincia che, oltre ad avere il tasso di disoccupazione più basso, detiene il primato degli stipendi medi più alti fra gli occupati alle dipendenze. Seguono Varese (1.471 euro), Monza e Brianza (1.456 euro), Como (1.449 euro), Verbano Cusio Ossola (1.434 euro), Bologna (1.424 euro), Lodi (1.423 euro), Lecco (1.415 euro), Sondrio (1.414 euro) e Milano (1.409 euro). Si tratta di retribuzioni più alte rispetto alla media nazionale (1.315 euro) e, per la metà delle province italiane, si riferiscono alle città del Nord Italia. La prima provincia del Mezzogiorno con la retribuzione media più elevata è solo al 55esimo posto della classifica dove si colloca L’Aquila con 1.282 euro, seguita dal Medio Campidano. Quella, invece, con gli stipendi più bassi è Ascoli Piceno: 925 euro, seguita da Ragusa (1.070 euro), Ogliastra, Olbia Tempio, Trapani (1.103 euro), Lecce (1.107), Barletta Andria Trani (1.112 euro), Nuoro, Agrigento (1.134 euro) e Catanzaro (1.135 euro). La fotografia dell’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro per il 2016 è statat scattata all’interno della seconda edizione del rapporto “Le dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane”, presentato ieri a Napoli.

Quanto allo squilibrio tra tasso d’occupazione maschile e femminile, quest’ultimo è strettamente correlato allo sbilanciamento nella suddivisione del carico familiare tra donne e uomini. Nonostante la differenziata presenza sul territorio nazionale di strutture dedite ai servizi per l’infanzia, spesso non è conveniente per le mamme lavorare, perchè il costo dei servizi sostitutivi per la cura dei bambini e per il lavoro domestico è decisamente elevato. Il tasso d’occupazione femminile più alto si osserva nella provincia di Bologna dove due terzi delle donne sono occupate (66,5), mentre quello più basso si registra a Barletta- Andria-Trani dove lavorano meno di un quarto delle donne (24,1). Tassi d’occupazione femminile superiori al 63 per cento si registrano anche in altre 3 province tra le quali Bolzano (66,4), Arezzo (64,4) e Forlì-Cesena (63,3), mentre solo un quarto della popolazione femminile lavora a Napoli (25,5), Foggia (25,6) e Agrigento (25,9). Il tasso di occupazione maschile è, ovviamente, più elevato: la provincia di Bolzano si colloca al vertice della classifica con più di tre quarti degli uomini occupati (78,9), mentre a Reggio Calabria lavora meno della metà della popolazione maschile (44,5), seguita da Vibo Valentia (48,1), Palermo (48,8) e Caserta (49,9).

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