La Nuova Sardegna

Guerra tra Anas e Regione: inaugurazione del lotto 3 cancellata

La nuova strada Sassari-Olbia
La nuova strada Sassari-Olbia

Inviti già spediti per il taglio del nastro di una parte del tracciato della Sassari-Olbia. Dietrofront dopo gli esposti dell’assessore Paolo Maninchedda alla Procura

26 aprile 2017
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SASSARI. Nessuna fanfara, né taglio del nastro accecati dai flash. La cerimonia per l’inaugurazione di una parte del Lotto 3 della Sassari-Olbia non ci sarà. Era già tutto previsto. Il ministro con i vertici dell’Anas e della Regione avrebbero dovuto fare il bagno di complimenti nella sala conferenze della polizia locale a Sassari sabato 29 aprile. Ma tutto è stato cancellato. Nessuna cerimonia. Molto probabilmente a celebrare l’apertura di una parte del Lotto 3 della Sassari-Olbia sarà un cantoniere. Quello che sviterà i bulloni del guardrail e consentirà l’ingresso delle auto nel nuovo tratto di quattro corsie.

La revoca. A decidere per il dietrofront pare sia stato lo stesso ministro dei Trasporti Graziano Delrio, molto vicino alla Regione e attento a evitare scivoloni diplomatici. Il motivo ufficiale di fatto non esiste, ma pare che a condizionare le scelte sia stato il grande freddo tra Regione e Anas. E in particolare con l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, diventato in questi mesi un fabbricatore seriale di esposti contro l’Anas per i ritardi e le scelte fatte sui lavori delle opere pubbliche nell’isola.

Gli esposti. In questi mesi ha collezionato quattro segnalazioni alle diverse procure della repubblica dell’isola. A finire nel mirino dell’assessore Maninchedda è sempre l’Anas. Una volta per la Sassari-Olbia, una per i cantieri alla moviola sulla 195, una per i ritardi sui lavori di rifacimento del tratto di 131 che va da Bauladu a Porto Torres. E anche per i ritardi sui lavori nella 554. Una mappa di inefficienze che l’assessore ha segnalato alla procura e che per l’Anas rischia di diventare una pericolosa montagna di carte bollate.

Zero festa. Dietro la sospensione della cerimonia di sabato la continua dichiarazione di guerra nei confronti dell’Anas che ha raggelato i rapporti tra la Regione e la società. La scelta di non fare nessuna manifestazione è legata proprio allo scontro a tutto campo. Una decisione presa dal ministro dopo che gli inviti erano già stati spediti.

L’ultimo scontro. L’ultimo scontro è arrivato sui cantieri mai partiti per la 131. Dal mese di ottobre del 2016 dalla Regione sono partite missive per Roma in cui si metteva in evidenza come i lavori per la manutenzione della Carlo Felice si fossero fermati all’altezza di Bauladu. Per chi viaggia è facile notare il contrasto. Da metà della 131 è una sterminata trappola di buche e avvallamenti che la Regione vuole cancellare. Ha trovato le risorse, 180 milioni di euro. Ha superato tutti gli iter burocratici. Spettava all’Anas dare il via ai lavori. Nulla si è mosso in questi mesi. Ma l’assessore non sembra avere troppo creduto alle parole dell’Anas. A ottobre, dicembre 2016, marzo 2017 ha continuato a bombardare di lettere la società. Nelle missive metteva in evidenza il rischio di ritardare in modo eccessivo i lavori sulla 131. Al di là dei pericoli per chi ogni giorno la percorre, c’è anche il rischio di pagare le penali per non avere speso le risorse. Lettere cadute nel vuoto. Alla fine Maninchedda ha preso la carta intestata della Regione è ha presentato un esposto alla Procura di Nuoro, a quella di Sassari e a quella di Oristano. Nella lettera denuncia i ritardi dell’Anas nel dare il via libera ai lavori. (l.roj)

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